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i rilievi dell'Ue

Bruxelles boccia la Manovra su evasione, contanti e Pos. Ma Meloni è "soddisfatta"

Ruggiero Montenegro

La Commissione europea esprime giudizio favorevole sui provvedimenti legati alla crisi energetica e su conti pubblici. Ma invita il governo a fare di più su pensioni e fisco: "Misure non coerenti", rispetto alle raccomandazioni

Promossi con riserva. La Commissione europea ha comunicato oggi il suo parere sulla legge di Bilancio del governo Meloni, presentata all'Europa in via preventiva e su cui il Parlamento dovrà esprimersi entro il 31 dicembre, pena l'esercizio provvisorio. Nel complesso, fa sapere Bruxelles, "il documento programmatico di bilancio aggiornato dell'Italia è in linea con le raccomandazioni del Consiglio del luglio 2022".  Come anticiato dal Foglio, il parere è positivo su molti aspetti a cui si accompagnano tuttavia giudizi meno favorevoli, bocciature rispetto al sistema fiscale e al mondo del lavoro. Alle pensioni, alla lotta all'evasione fiscale e all'uso dei contanti vengono riservate le parole più critiche. 

"Siamo particolarmente soddisfatti del giudizio", ha dichiarato subito dopo la premier Giorgia Meloni. "Una valutazione positiva che conferma la bontà del lavoro del governo, sottolinea la solidità della manovra economica e ribadisce la visione di sviluppo e crescita che la orienta. In questa direzione continueremo a lavorare nell'interesse dei cittadini italiani, delle famiglie e delle imprese", ha assicurato le premier. 
 

In particolare, nel comunicato la Commissione ha lodato come, nella Finanziaria, "l'Italia limita la crescita della spesa primaria corrente finanziata a livello nazionale e prevede di finanziare gli investimenti pubblici per la transizione verde e digitale e per la sicurezza energetica". Quest'ultimo è considerato, anche in relazione al contesto degli ultimi mesi, un aspetto essenziale: "L'Italia ha rapidamente implementato le misure in risposta all'aumento dei prezzi dell'energia", ricostruisce il documento. "È importante che l'Italia si concentri sempre di più su tali misure a sostegno delle famiglie vulnerabili e imprese, così da preservare gli incentivi tesi alla riduzione della domanda di energia", con la raccomandazione di "ritirare questi provvedimenti man mano che i prezzi dell'energia dimunuiscono". Bisogna ricordare come 20 miliardi dei circa 35 previsti dalla Manovra saranno impegnati proprio nel limitare nell'immediato gli effetti del caro-bollette, ma alcuni sussidi sono già stati ritoccati: è il caso dello sconto alle accise sui carburanti, ridotto rispetto al precedente intervento del governo Draghi in ragione di un calo del prezzo della materia prima. 

Se dunque sulla crisi energetica Bruxelles approva in gran parte l'operato del governo Meloni, sull'altro fronte dell'economia, quello legato a tassazione e tributi, la Commissione chiede di mettere in campo ulteriori sforzi. "L'Italia non ha ancora compiuto progressi per quanto riguarda la parte strutturale delle raccomandazioni di bilancio contenute nelle Raccomandazioni del Consiglio di luglio 2022", dicono i funzionari europei. Raccomandazioni che impongo all'Italia "di adottare e dare adeguata attuazione alla legge delega sulla riforma tributaria, al fine di ridurre ulteriormente le imposte sul lavoro e aumentare l'efficienza del sistema tributario".  

Oltre a questo, si legge ancora nel comunicato europeo, emergono giudizi più duri - come peraltro annunciato nei giorni scorsi -  "in particolare nel settore delle pensioni e dell'evasione fiscale e anche sull'uso obbligatorio dei pagamenti elettronici e le soglie legali per i pagamenti", che la legge di Bilancio fissa a 60 euro. Per la Commissione la manovra presentata "include misure non coerenti", rispetto alle precedenti raccomandazioni che l'Europa aveva rivolto all'esecutivo. 

Ma si tratta in ogni caso di obiezioni limitate, perchè nella sostanza "le raccomandazioni sono state recepite dal governo", ha commentato il commissario europeo all'Economia Paolo Gentiloni, confermando la valutazione degli economisti europei.  E così al netto delle criticità, "l'aspetto per noi principale era quello di avere un atteggiamento di prudenza, perché siamo in un contesto delicato. E questa prudenza c'è e bisogna darne atto. Anche perché questa legge è stata fatta in tempi rapidi, e con di diverse esigenze a cui far fronte”, ha aggiunto. L'ex premier ha anche spiegato come gli obiettivi della manovra e quelli del Pnrr "sono cose distinte". Ma certamente "ci possono essere alcune misure specifiche del Pnrr e che bisogna evitare di contraddire o capovolgere". Si riferiva in particolar modo ai pagamenti digitali. Mentre, rispetto ai temi della previdenza, Gentiloni ha spiegato come "misure anche limitate sul fronte pensionistico possono costituire un problema", in quanto capaci di incidere in maniera significativa sulla spesa dello stato. "Sono certo che questi aspetti si chiariranno". 

Spetterà adesso all'Eurogruppo, ai ministri delle Finanze europee, analizzare i rilievi mossi dalla Commissione europea, prima del parere definitivo che arriverà dal Parlamento italiano.

 

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