il ministro dell'Economia Daniele Franco (Ansa)

una spesa responsabile

Il ministro Franco: " Il debito non è l'unico strumento e il Pnrr non può essere modificato"

Alberto Chiumento

Ha dato stabilità alle finanze pubbliche italiane, resistendo agli scostamenti richiesti da vari partiti. Il suo operato è piaciuto a molti, ma lui glissa su un incarico nel prossimo esecutivo. Il ministro dell'Economia del governo Draghi contro il partito della spesa

Al governo dimissionario di Mario Draghi mancano ormai poche settimane di attività, ma saranno molti gli insegnamenti che potrà sfruttare chiunque sarà il prossimo inquilino di palazzo Chigi. Tra questi c’è la modalità di gestione delle finanze pubbliche senza ricorrere al debito: il tratto distintivo dell’attività da ministro dell’Economia di Daniele Franco, che ieri al Collegio Carlo Alberto di Torino ha contestualizzato il modo con cui ha lavorato in questi mesi ed è riuscito a eseguire tre decreti Aiuti senza ricorrere a scostamenti di bilancio.

 

Il debito è uno strumento buono, ma non è l’unico” a disposizione di chi governa, ha detto Franco. Ricorrere all’indebitamento infatti ha lati negativi che non sono secondari perché “ esso riduce l’autonomia del paese” e quindi non può essere usato il maniera miope dalla classe politica. “Se io ho un deficit e un debito elevati è ovvio che, quando ho la prossima emergenza, sono più vincolato” ha spiegato il ministro facendo un esempio estremamente concreto.

  

Oltre a indicare come non appesantire i conti pubblici, Franco ha anche confermato che il Pnrr non può essere modificato, se non per alcuni aspetti marginali. La possibilità di riscrivere il Pnrr, che il governo italiano ha concordato con la Commissione europea, è stata suggerita più volte da Fratelli d’Italia, ma Franco non è sembrato aperto a questa ipotesi anche perché il rischio è di bloccare molte opere e riforme che sono già state avviate.

 

I conti pubblici di una nazione secondo Franco, che dopo la laurea in economia ha ricoperto moltissimi incarichi prestigiosi in Banca d’Italia, devono essere gestiti “preparandosi al futuro e prevenendo” dato che “i margini di manovra a cui ricorrere nelle fasi critiche si costruiscono nelle fasi normali e favorevoli”, per poi sfruttarle nei momenti di necessità: questo è creare il debito buono di cui ha spesso parlato Draghi.

 

Durante il suo discorso Franco ha anche raccontato i problemi che secondo lui hanno portato l'Italia a essere uno dei paesi europei più indebitati. Tutto parte dalla "miopia", ovvero la tendenza a dare poca importanza al futuro, ma c'entrano anche altri elementi come "i condizionamenti" imposti dalle scandenze elettorali e "l'illusione sul fisco" da parte degli elettori. Se non si pongono dei vincoli il bilancio di una nazione non può che peggiorare e per arginare queste tentazioni serve una guida responsabile e accorta.

 

E questa guida nel prossimo governo, magari, potrebbe essere rappresentata proprio da lui, nel tentativo di dare continuità a un lavoro che ha garantito stabilità alle finanze italiane. Di fronte a una domanda su un suo incarico bis, Franco si è limitato a sorridere, senza aggiungere altro. Il ministro dell'Economia non è l'unico tecnico che potrebbe essere incluso in un prossimo governo: la coalizione di destra infatti ha più volte parlato di Cingolani come una risorsa adatta al loro progetto politico benchè lui abbia finora detto di voler tornare al suo lavoro precedente.

Di più su questi argomenti: