Il premier Mario Draghi con Ursula Von Der Leyen durante il G7 di Elmau (Ansa) 

I segnali positivi

L'Italia cresce più dell'Eurozona

Alberto Chiumento

L'economia italiana registra ottimi numeri, superiori anche a quelli degli altri grandi paesi europei. L'obiettivo è trasferire questi dati anche nel prossimo trimestre, ma potrebbe essere difficile confermarsi in autunno

Nel secondo trimestre del 2022 l'economia italiana è cresciuta più della media della zona euro. Una notizia estremamente positiva, che non capita molto di frequente, ma che comunque non sorprende. Infatti, era già stato segnalato più volte che l'avvio italiano del 2022 avesse avuto ottimi numeri sia in termini di produzione (pil) sia rispetto al mercato del lavoro (occupazione), ma ora i dati rilasciati da Eurostat permettono un completo confronto con le altre economie europee.

 

Il pil italiano nel secondo trimestre dell'anno ha registrato un aumento dell'uno per cento, rispetto alla media dell'eurozona che è stata di +0,6 per cento. Tra i grandi paesi, il dato francese (+0,5 per cento) si avvicina un po' a quello italiano, mentre in Germania la crescita è stata addirittura nulla. La Spagna, invece, supera l'Italia: più 1,1 per cento. Il dato italiano batte la media europea anche allargando l'orizzonte temporale, cioè confrontando il secondo trimestre del 2022 con quello del 2021. Il sistema economico italiano ha aumentato il pil del 4,6 per cento, superando l'eurozona (+3,9 per cento), la Germania (+1,5 per cento) e la Francia (+4,2 per cento). Anche in questo caso la Spagna fa meglio dell'Italia: l'economia iberica è cresciuta del 6,3 per cento.

   

L'Italia supera l'eurozona anche osservando la crescita dell'occupazione. Nel secondo trimestre il livello dell'occupazione italiana è aumentato dello 0,4 per cento, mentre la media tra i paesi che usano l'euro si è fermata a più 0,3 per cento. Già a maggio l'Italia aveva registrato un ottimo risultato con il record del numero degli occupati (60,1 per cento). Ma è ancora troppo presto per definire una tendenza nel mercato del lavoro anche perchè la disoccupazione resta ancora alta. In Italia, a giugno è stata pari all'8,1 per cento, mentre la media dell'Eurozona è del 6,6 per cento e quella tedesca addirittura del 2,8 per cento.

 

Ora per l'Italia l'obiettivo è trasferire i buoni dati di pil e dell'occupazione anche nel terzo trimestre. Un effetto positivo sarà sicuramente fornito anche dal settore turistico, che sta già registrando ottimi numeri rispetto alle due estati precedenti. Tuttavia, ci sono anche alcuni elementi di preoccupazione: il rallentamento registrato dall'economia tedesca potrebbe influenzare molti settori produttivi italiani visto il forte grado di connessione, specialmente nel nord Italia, così come potrebbero pesare le tensioni politiche in vista delle elezioni e i probabili lunghi tempi per la formazione di un nuovo governo. A questo vanno aggiunte le tensioni sul prezzo del gas che il governo di Putin in autunno potrebbe accentuare diminuendo ancora i rifornimenti.

 

Domani Eurostat pubblicherà i dati sull'inflazione, un altro importante elemento per comprendere le dinamiche economiche in Europa. Intanto nel Regno Unito l'inflazione ha raggiunto la doppia cifra: a luglio infatti i prezzi sono aumentati del 10,1 per cento rispetto ad un anno prima, ha fatto sapere oggi l' Office for National Statistics. La Banca d'Inghilterra finora ha già eseguito sei aumenti dei tassi di interesse per cercare di contrastare l'inflazione.

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