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fine corsa

Perché il governo è tornato a litigare sul Superbonus

Redazione

Mancano le risorse. Così l'esecutivo boccia le proroghe che i partiti avevano aggiunto al decreto Aiuti. Pd e M5s chiedono un chiarimento. Si tratta sulla cessione dei crediti

Per la proroga del Superbonus 110 per cento mancano le risorse. Questo il riassunto della riunione della Camera di ieri che ha bocciato tutte le proposte dell’emendamento al decreto Aiuti che avrebbe esteso i termini della misura. Nello specifico le proposte erano di includere nei temini del bonus alle villette e inserire una proroga dal 2023 al 2025 sulle case popolari.

 

Dall’entrata in vigore del Superbonus i costi per lo stato sono stati di circa 33 miliard di euro. Sia il premier Mario Draghi che il ministro dell’Economia Daniele Franco hanno più volte messo in luce le criticità del bonus. A partire dalle truffe, con interventi effettuati su edifici inesistenti, come accaduto ieri a Napoli, dove la guardia di finanza ha scoperto illeciti per circa 770 milioni di euro.

 

Adesso si tratta sulla cessione dei crediti. Il Mef si è detto disponibile ad allargare il meccanismo a partite Iva e piccole imprese (a partire da un bilancio di 50 mila euro). In questo modo le imprese edilizie che hanno accumulato questi crediti, spesso a fronte di lavori già eseguiti, potranno cederli non solo alle banche ma a una moltitudine di soggetti diversi - di fatto tutti tranne consumatori e micro-imprese.

 

Delusione dalle forze politiche. Quasi tutti i gruppi del parlamento erano infatti d’accordo sugli emendamenti espansivi al dl Aiuti. Martina Nardi, presidente della Commissione per le attività produttive in quota Pd, chiede chiarezza al governo: “Serve una soluzione sostenibile, se non si vuole far morire il Superbonus, ma se questo è l’obiettivo lo si dica in Aula”.

 

Il Movimento cinque stelle chiede intanto un incontro con le categorie toccate dalla misura del Superbonus, a partire da imprese edilizie e settore bancario, mentre la Confederazione nazionale dell’artigianato chiede a Franco di agire rapidamente sulla cessione dei crediti. Al momento moltissime imprese di costruzioni non trovano in tempo i soggetti a cui cedere il proprio credito di imposta e rischiano di fallire. Ma il tempo per un accordo stringe. Entro fine settimana infatti le commissioni Finanza e Bilancio dovrebbero chiudere i lavori sul dl Aiuti, l’ultima chiamata per modificare i meccanismi del bonus.

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