Il presidente della Federal Reserve Jerome Powell (foto EPA)

editoriali

La guerra dell'inflazione

Redazione

Come contenere i prezzi? I due approcci diversi di Fed e Bce. Con un rischio

Come gli avvocati liberal della serie “The Good Fight” non riescono a godersi la sconfitta di Donald Trump litigando sulle nuove priorità – tipo: la difesa afro e i diritti lgbtq prevalgono sulle battaglie femministe? – l’establishment democratico americano non trova pace sulla domanda: dare la precedenza al controllo dell’inflazione o alla ripresa? Il presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, dopo vari annunci contraddittori, ha dato il via al “tapering”, la riduzione degli acquisti di titoli pubblici, promettendo di lasciare immutati i tassi d’interesse finché non fosse “trasparente” che l’aumento dei prezzi non è temporaneo ma strutturale. Powell, un repubblicano assai moderato nominato nel 2018 dalla Casa Bianca, fu accusato da Trump di sabotaggio delle politiche “America First”. La Fed infatti ha tenuto i tassi più alti di quelli europei, non favorendo l’export, e prima della pandemia ha resistito alle richieste di comprare a piene mani T-Bond, mollando solo quando il Covid ha imposto 120 miliardi di dollari di acquisti mensili. Ma alla vigilia della riconferma (a febbraio) anche Powell rischia di finire vittima della nevrastenia tra democratici e su una faccenda che in Usa è scottante al pari delle tasse: il costo della vita.

L’inflazione è salita a ottobre al 6,2 per cento minando ulteriormente la popolarità di Joe Biden. E con tempismo Janet Yellen, segretaria al Tesoro e già a capo della Fed nominata da Barak Obama e silurata da Trump, ha preso di mira Powell: “Avremo il controllo dei prezzi quando controlleremo il Covid”, ha detto alla Cbs. Un nesso accidentato, a meno di spiegare (come ha fatto sul Financial Times l’economista Willem Buiter) che non è più tempo per le banche centrali di fissarsi su obiettivi standard d’inflazione. Oggi Christine Lagarde, numero uno della Bce, ha ripetuto pragmaticamente che la fiammata dei prezzi è dovuta all’energia e ci vorrà tempo perché possa essere spenta. Al contrario Yellen, deviando l’attenzione sulla guerra al Covid, ha riacceso i riflettori sulla terremotata agenda Biden.