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Come cambia il Rdc

Fine corsa. Il contratto dei 2.500 navigator non sarà rinnovato

Redazione

La mitologica figura che avrebbe dovuto fare da tramite tra Reddito di cittadinanza e lavoro viene archiviata. Più spazio alle Agenzie autorizzate dall'Anpal. Ma i sindacati non ci stanno. Landini: "Ci sarà una manifestazione, non possono pagare per un provvedimento che non funzionava"

Fine della corsa. Il contratto dei 2.500 navigator, la mitologica figura che avrebbe dovuto fare da tramite tra il mondo del lavoro e i percettori del reddito di cittadinanza non sarà rinnovato, la legge di Bilancio non ne fa menzione. E d'altra parte, nonostante una prima proroga contenuta nel Dl Sostegni ad aprile, i risultati non sono arrivati, né è stato mai chiarito fino in fondo quale fosse il ruolo di questi operatori.

  

Al loro posto, un ruolo centrale sarà assunto dalle Agenzie per il lavoro iscritte all'Albo e autorizzate dall'Anpal: a queste imprese sarà richiesto un lavoro di mediazione, affiancando i centri per l'impiego, in un disegno sinergico, volto ad agevolare l'inserimento professionale dei percettori del reddito. Inoltre alla agenzie interinali, per ogni assunto sarà riconosciuto un indennizzo pari al 20 per cento dell'incentivo previsto per il datore di lavoro, secondo le norme del Rdc.

   

I sindacati tuttavia non ci stanno e hanno annunciato ieri una mobilitazione a Roma per il 18 novembre alla quale aderiscono i sindacati confederali. "Ci sarà una manifestazione, perché i navigator non possono pagare per un provvedimento che non funzionava”, ha confermato questa mattina Maurizio Landini, parlando a La7: “È il momento di investire nei centri per l'impiego – ha poi aggiunto il segretario generale della Cgil – che in Italia ha gente precaria e pochi occupati In Germania sono 120mila dipendenti, in Francia 80mila, in Italia poco più di 12mila".

  

Lo stop ai navigator si inserisce nel più ampio processo di revisione della misura bandiera del Movimento 5 stelle, che verrà rifinanziata nonostante l'opposizione del centrodestra, ma le cui modalità saranno riviste per evitare frodi: i centri per l'impiego saranno chiamati a verifiche mensili; dopo il rifiuto di una prima offerta “congrua” (un lavoro a tempo indeterminato entro gli 80 km dalla residenza) si attua il cosiddetto “decalage”, ovvero la decurtazione di 5 euro al mese; mentre dopo aver declinato anche la seconda proposta “congrua”, la pena è il decadimento del sussidio.