Basta Quota 100. Ce lo dice l'Ocse

Mariarosaria Marchesano

La misura pensionistica voluta da Lega e 5 stelle non ha favorito il ricambio generazionale, ha aumentato la spesa previdenziale e, se mantenuta, rischia di bruciare altri 11 punti di pil da qui al 2045. Per questo il ministro Franco si appresta all'unico provvedimento possibile: lasciarla scadere

Secondo l’Ocse, l’Italia dovrebbe “contenere la spesa pensionistica lasciando scadere il regime di pensionamento anticipato (Quota 100) e la cosiddetta ‘Opzione Donna’ nel dicembre 2021, e ristabilire immediatamente la correlazione tra età pensionabile e speranza di vita”. Dopo la Corte dei Conti, anche l’organizzazione per lo sviluppo economico boccia la misura introdotta nel 2019 dal governo Conte 1 su spinta della Lega che permette il pensionamento anticipato a partire dai 62 anni d’età e dopo aver maturato 38 anni di contributi. 


Che Quota 100 non fosse alla lunga sostenibile per il bilancio dello stato lo aveva già detto la magistratura contabile, ma la motivazione che adduce l’Ocse nella sua ultima economic survey per l’Italia è destinata a minare le fondamenta della propaganda leghista sul tema. Dice l’Ocse: “In Italia i costi delle pensioni e del debito lasciano poco spazio alla spesa a favore della crescita e dell’inclusione”. Se sul costo del debito pubblico si è a lungo discusso (l’aumento della spesa per interessi diventa sempre meno sostenibile in assenza di una proporzionale crescita economica) e nessuna forza politica mette più in discussione la necessità di tenere sotto controllo un parametro come lo spread, meno si è parlato di Quota 100 come un ostacolo alla crescita economica del paese. Con lo slogan “largo ai giovani” Matteo Salvini è riuscito a farla passare come uno strumento per attuare un ricambio generazionale soprattutto nella pubblica amministrazione. A parte il fatto che i dati confermano che non c’è stato il tasso di sostituzione auspicato dalla Lega (si era detto che per ogni pensionato sarebbero stati assunti tre giovani) e che lo spirito stesso di Quota 100 – alla luce della lettura che ne dà l’Ocse - appare in contraddizione con un concetto di lavoro inclusivo, cioè non discriminante per alcune fasce d’eta, il problema principale resta la sua sostenibilità finanziaria. 


Il ministro Daniele Franco, intervenuto in video conferenza alla presentazione del rapporto Ocse, ha ricordato che tra la fine del 2021 e l’inizio del prossimo anno “avremo un forte cambiamento nei requisiti di pensionamento e Quota 100 scadrà” e ha aggiunto che il governo troverà una “soluzione equilibrata nella prossima legge di bilancio”. Dunque, il pensionamento anticipato potrebbe avere le ore contate. Se, invece, fosse adottato in modo permanente, la spesa per le pensioni porterebbe a bruciare 11 punti di pil tra il 2020 e il 2045. Di qui la raccomandazione dell’Ocse di “lasciare scadere” alla fine di quest’anno sia Quota 100 sia l’opzione per le donne (pensionamento anticipato a fronte di contribuzione figurativa) perché entrambe le soluzioni tendono a ritardare il legame tra età pensionabile e aspettative di vita che è alla base di un equilibrato sistema pensionistico. Inoltre, per tenere sotto controllo i costi bisognerebbe fare in modo che i vitalizi ai coniugi superstiti – che in Italia costano il 2,4 per cento del pil rispetto alla media Ocse che è dell’1 per cento – non venissero messi a disposizione di persone che sono molto più giovani dell’età pensionabile. 


Attualmente, il tipico pensionato italiano gode di redditi più elevati e tassi di povertà inferiori rispetto agli altri cittadini europei, esattamente l’opposto di ciò che avviene per i lavoratori che mediamente hanno retribuzioni più basse se paragonate a quelle di altri paesi sviluppati. Nel complesso, avverte l’Ocse, la spesa delle pensioni in Italia è destinata ad aumentare nei prossimi 25 anni nonostante la riforma del 2011 (legge Fornero). Riforma che Salvini ha gridato ai quattro venti sarebbe stata “smantellata”. Cosa che, ovviamente, non è avvenuta, visto che Quota 100 si presenta come una sorta di misura transitoria, in deroga alla legge vigente. E a quanto pare in futuro a essere smantellato potrebbe essere proprio il pensionamento anticipato.

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