Editoriali
Il rischio calcolato della riapertura
L’ipocrisia di fondo dell’indignazione collettiva per le file ai centri commerciali
L’autorità politica, si presume di concerto con quelle tecniche e sanitarie, ha deciso che si possono aprire i negozi. Dopo settimane di chiusura e per giunta nella stagione pre-natalizia, era ovvio che i clienti li avrebbero affollati. Però di fronte alle immagini delle code (quasi sempre di persone munite di mascherine, per la verità) si è levata un’ondata di indignazione moralistica, spesso anche da parte di chi, con l’autorizzazione alla riapertura degli esercizi commerciali, si era assunto la responsabilità degli avvenimenti. Ovviamente era stato fatto un bilanciamento tra i rischi economici e quelli sanitari e si era deciso di fare così, di affrontare il rischio sanitario per dare un po’ di respiro al commercio – e c’è da sperare che fosse un rischio calcolato.
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