
(foto Ansa)
No ai bluff sulla rete unica
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La rete unica e pubblica di telecomunicazioni è il tormentone dell’estate 2020. Ha aperto le danze Beppe Grillo, lanciando nel giro di poche settimane due messaggi opposti: il primo suggeriva la rete unica in capo a Tim e verticalmente integrata, chiedendo apertamente la testa dell’amministratore delegato di Open Fiber, società a controllo congiunto Cdp ed Enel; nel secondo, suggeriva Cdp come primo azionista di una rete separata. Le reazioni sono state numerose e rumorose, da Franco Bassanini (presidente di Open Fiber e “ideologo” della rete unica, pubblica e separata) a diversi esponenti della politica e del governo (quali Graziano Delrio, Stefano Buffagni e Giorgia Meloni), grossomodo sulla medesima linea.
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