Contro il coronavirus aiuti di stato per test, ventilatori e vaccini

Mariarosaria Marchesano

La Commissione Ue ha esteso il “quadro temporaneo” del 19 marzo a ricerca scientifica, produzione e distribuzione di beni rilevanti per la lotta alla pandemia. Vestager: “Ci vorrà tempo prima che le imprese tornino alla concorrenza”

Milano. L'Europa continua a mobilitarsi per supportare gli stati nella lotta alla pandemia. La Commissione europea ha adottato un emendamento che estende a nuovi settori il “quadro temporaneo” del 19 marzo con il quale è stato sospeso il divieto di erogare aiuti di stato e vede già 2240 miliardi di misure nazionali approvate. “La modifica odierna - ha detto il vicepresidente esecutivo, Margrethe Vestager - consentirà agli Stati membri di sostenere le aziende che sviluppano e fabbricano prodotti necessari come vaccini, medicinali, dispositivi medici, disinfettanti e dispositivi di protezione”.  

 

Questo vuol dire che se un paese intende sovvenzionare in modo diretto aziende del settore farmaceutico e biomedicale - per esempio, ma non solo - può farlo perché la deroga al divieto degli aiuti di stato viene estesa alle imprese che operano in questi settori. “Ci vorrà tempo prima che le imprese riescano a farcela senza il sostegno dello Stato. La ripresa sarà lunga - ha detto Vestager - Ma il quadro degli aiuti è temporaneo proprio perché abbiamo l'ambizione di tornare ad un mercato unico senza frammentazioni, dove le aziende competono sulla base del merito”. 

 

Nel dettaglio, i finanziamenti possono essere concessi per sostenere ricerca e sviluppo, sotto forma di sovvenzioni dirette, anticipi rimborsabili o vantaggi fiscali, e altre pertinenti attività di ricerca antivirali, per incentivare la costruzione e il potenziamento di strutture di collaudo e investimenti in medicinali, trattamenti, dispositivi e apparecchiature mediche (inclusi ventilatori e indumenti protettivi, nonché strumenti diagnostici). Inoltre, può essere concesso un supporto aggiuntivo ai progetti transfrontalieri tra vari stati e alla distribuzione tempestiva dei prodotti.

 

“Abbiamo esteso, inoltre, il quadro temporaneo per offrire agli stati membri ulteriori possibilità di allentare i vincoli di liquidità affrontati dalle imprese e salvare posti di lavoro in settori e regioni colpiti in modo particolarmente duro da questa crisi”, ha aggiunto la vicepresidente della Commissione. Sarà così consentito di concedere prestiti a tasso zero, garanzie su prestiti che coprono il 100 per cento del rischio o fornire capitale proprio fino al valore nominale di 800 000 euro per società. Ciò può essere combinato anche con il cosiddetto “aiuto de minimis” (per erogare alle imprese fino a un massimo di 1 milione di euro) e con altri tipi di aiuti. 

 

Insomma, è in atto un allentamento a tutto campo del quadro normativo di riferimento della Commissione alla concorrenza. Le deroghe saranno in vigore fino alla fine di dicembre di quest'anno, ma potrebbe essere prorogato se necessario. Per gli stati potersi muovere in modo flessibile è importante in questa fase, anche se è evidente che di questa flessibilità beneficeranno quelli che hanno maggiori risorse a disposizione. Per l'Italia che ha margini ridotti, l'appuntamento più importante resta quello della prossima settimana in cui Eurogruppo e Consiglio europeo dovrebbero trovare una soluzione per una risposta fiscale.