Luigi Di Maio (foto LaPresse)

La subcultura economica di Di Maio

Redazione

Dalla vicenda di Piaggio Aerospace fino ad Alitalia e al reddito di cittadinanza

Il governo, cioè il ministero dello Sviluppo economico, il dicastero di Luigi Di Maio, ha deciso: appiopperanno all’Aeronautica militare otto droni obsoleti prodotti da Piaggio Aerospace, otto aerei senza pilota che nessuno vuole acquistare perché praticamente inutili: persino il Qatar ha annullato una commessa. Droni che il capo di Stato maggiore della nostra povera Aeronautica, Alberto Rosso, ha definito “pezzi di ferro”. E tutto questo succede perché sotto elezioni il M5s vuole evitare che Piaggio Aerospace, azienda in difficoltà finanziaria che andrebbe rilanciata secondo criteri di modernizzazione, metta circa mille operai in cassa integrazione.

 

 

La vicenda rivela due cose. La prima è che governare in campagna elettorale permanente spinge a scelte irrazionali: Piaggio potrà anche vendere questi otto droni inutili alle forze armate italiane, ma per quanto tempo riuscirà a sopravvivere se non verrà messa nelle condizioni di essere competitiva? La seconda è che il M5s ha una sua specifica (sub)politica economica: sciocca, regressiva e foriera – di qui a breve – di giganteschi problemi in termini di efficienza delle aziende italiane. Miliardi di euro pubblici saranno presto gettati, com’è noto, di nuovo nella fornace di Alitalia, azienda che faticosamente era uscita dal comparto pubblico e adesso ci ritorna grazie al lavoro di Di Maio che farà entrare nell’azionariato le Ferrovie. C’è evidentemente un paradigma in tutte le mosse elettoralistiche del governo: finché ci sono soldi pubblici si buttano, e del destino delle aziende chi se ne importa. Una subcultura confermata dal principio che ispira quella dazione di denaro random che il governo ha incongruamente battezzato “reddito di cittadinanza”. Un provvedimento che in tutto il mondo – dove viene applicato – serve proprio a evitare di gettare miliardi nel tentativo di salvare aziende decotte: si preferisce investire nelle persone, che ricevendo un sussidio condizionato si impegnano a riconvertirsi e specializzarsi per trovare un nuovo lavoro. Nell’Italia a cinque stelle no. E’ tutta un’altra cosa. Si versano miliardi pubblici e si danno anche mancette a pioggia a chi non ha il lavoro. Alla fine ci saranno più tasse, aziende più fragili e servizi peggiori.

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