Francesco Milleri e Leonardo Del Vecchio. Foto Imagoeconomica

Ascesa, vita e relazioni dell'indiscutibile Milleri in Luxottica

Ugo Bertone

Dietro ai dissidi tra Del Vecchio e i francesi di Essilor c’è anche il suo manager di fiducia che più conosce gli occhiali di Agordo

Milano. E’ stato Francesco, assicurava a suo tempo, Leonardo Del Vecchio, “l’uomo che ha raggiunto l’accordo con Essilor in soli quindici giorni”. Ma in quel contratto qualcosa non ha funzionato visto che il matrimonio tra Luxottica e il partner francese è andato in crisi dopo nemmeno cento giorni, tra screzi ed incomprensioni. E il pomo della discordia sembra essere proprio lui, Francesco Milleri da Città di Castello, classe 1959, l’uomo di fiducia del patron di Luxottica, nel mirino dei soci francesi per essersi messo di traverso, suona l’accusa, su tutte le sinergie da loro proposte in questi mesi. “Sono bugie – ha detto lo stesso Del Vecchio nell’intervista a Le Figaro – Francesco Milleri è un capro espiatorio. Hubert Sagnieres deve avere il coraggio di dire che, per lui, io sono il problema. In questo caso, ci sarà una discussione e l’unico arbitro sarà il consiglio di amministrazione. Da parte mia, non mi permetto di dire che i leader di Essilor non sono buoni, al contrario, ci sono ottimi leader. Da parte sua, Sagnieres deve rispettare tutti i manager di Luxottica”. A partire da Milleri che “considerata la mia età – ha detto lo stesso imprenditore in un’intervista al Corriere della Sera del 15 dicembre – ho espressamente voluto che nel contratto sottoscritto con Essilor sia chiamato a sostituirmi nel caso io venissi a mancare”.

   

Da dove viene tanta fiducia? Il destino di Milleri s’incrocia con Luxottica nel 2007 quando la sua società, che sviluppa software in ambiente Sap, viene chiamata a collaborare all’introduzione in azienda del sistema gestionale. L’incarico, un contratto marginale da un paio di milioni, gli viene affidato da Andrea Guerra ma su ispirazione dello stesso Del Vecchio. Milleri, infatti, è amico di vecchia data di Nicoletta Zampillo, che si è sposata due volte (l’ultima nel 2010), figlia di uno dei primi rappresentanti che a fine anni Sessanta diedero fiducia al fondatore della società quando faceva la spola tra Agordo e Milano. Lo stesso Milleri è oggi legato alla investor relator della multinazionale degli occhiali, Alessandra Senici. Ma non bastano questi legami (che non guastano) a spiegare il legame con Del Vecchio, capitalista dalla fama di mangia manager (quattro in tre anni), con il tecnico che, a partire dal software, ha sviluppato una conoscenza unica del gruppo. Al punto di diventare una sorta di “segretario” di Del Vecchio, in grado di fornirli una mappa aggiornata di quel che funzionava. Da questo mix pubblico-privato è maturato il rapporto privilegiato, anzi unico, con Del Vecchio. Un tandem che si accinge, se necessario, a dare battaglia ai partner transalpini, una sfida che per ora ha già provocato dall’avvio delle ostilità un calo del 10 per cento alla Borsa di Parigi dei titoli del gruppo, frutto di una fusione da 54 miliardi di euro. Non sarà, probabilmente, una partita breve anche perché, secondo Del Vecchio, ci vorranno cinque anni per completare una fusione già oggi così avanzata e complicata da rendere in pratica impossibile un divorzio improvviso. Difficile, quasi impossibile, vista la piega degli eventi però che la nuova del direttore generale possa avvenire solo a fine 2020, come prevedono gli accordi. Facile che, ben prima, Luxottica faccia valere il peso delle sue azioni, pari al 31 per cento, contro il 4 detenuto da manager e dipendenti Essilor (distribuito tra 55 mila lavoratori). Ma decisivo sarà il flottante sul mercato e, ancor di più, l’atteggiamento delle Autorità di Borsa. Essilor potrebbe infatti tentare di obbligare Luxottica a lanciare un’Opa obbligatoria, una sorta di arma finale estremamente onerosa visti i valori in gioco. Anche questo rende probabile la ricerca di una soluzione di compromesso, che permetta una coesistenza tra le varie componente dell’impero degli occhiali. Le soluzioni per conciliare interessi e rivalità non mancano di sicuro. Ma su un punto Del Vecchio non accetterà compromessi: Francesco Milleri non si discute.

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