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Roma è sempre meno attraente per gli investitori

Secondo Nomisma la capitale è quinta tra le città metropolitane e addirittura diciassettesima se si considerano i capoluoghi di provincia

Roma è sempre meno attrattiva, almeno per gli investimenti. Quinta tra le città metropolitane, addirittura diciassettesima se si considerano i capoluoghi di provincia. A sancire la crisi della Capitale, divenuta sempre meno interessante per chi vuole investire in Italia, è l'indicatore di Nomisma, che unisce in una classifica i risultati delle analisi di Italy2Invest-Urban Data Intelligence che uniscono i rilevamenti su attrattività, competitività e benessere delle città italiane.

  

Al primo posto della graduatoria, che per ogni città analizza i punteggi ottenuti in 16 domini di analisi – dall'ambiente al livello dei servizi, dai bilanci comunali alle infrastrutture, dai servizi al turismo – esprimendo un valore che va da 0 a 100, c'è Milano con 75,2 punti, seguita da Firenze, con uno score di 71,4. Roma ha ottenuto un punteggio di 63,5, a pari merito con Treviso e Parma, ma dietro a città ben più piccole come Como (65,7), Modena (65,1), Trento (64,1), Monza (64).

  

Oltre al turismo a segnare il rilancio di Firenze ha pesato la rigenerazione urbana che è stata avviata con il nuovo regolamento urbanistico comunale del 2015. Potenziali investimenti di 1,5 miliardi di euro – quelli stimati dal Comune e dalla Regione Toscana – per un totale di 800mila metri quadrati di riqualificazioni e valorizzazioni, hanno così decretato la fine del duopolio Roma-Milano.

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