Prokopis Pavlopoulos con Jean-Claude Juncker. Foto LaPresse

Il primo Budget della nuova Grecia

Redazione

Atene approva la prima finanziaria post bailout, i numeri fanno ben sperare

Il Parlamento greco ha approvato martedì la legge Finanziaria per il 2019, la prima dopo che il paese è emerso da otto anni di crisi, e soprattutto la prima dopo che Atene è uscita, lo scorso agosto, dal suo terzo e (possibilmente) ultimo bailout. L’economia greca è ancora fragile, soprattutto nel sistema bancario, ma i numeri presentati dal governo greco – e immediatamente approvati dall’Unione europea, senza le pantomime messe in scena dal governo italiano negli ultimi mesi – fanno ben sperare.

 

La crescita prevista per quest’anno è del 2,1 per cento, dato notevole che dovrebbe migliorare ulteriormente nel 2019, quando il paese dovrebbe crescere da previsione del 2,5 per cento. L’avanzo di bilancio è stato più ampio del previsto, e il debito pubblico, dopo essere arrivato al 180,4 per cento del pil nel 2018, dovrebbe scendere al 167,8 per cento nell’anno successivo. La disoccupazione, inoltre, dopo essere arrivata all’abisso del 30 per cento della popolazione è finalmente scesa sotto alla soglia del 20 per cento. Questi dati positivi mostrano la profondità del baratro in cui era caduta l’economia greca, ma sono capaci di generare risultati concreti. Poco prima dell’approvazione della Finanziaria, il Parlamento di Atene ha eliminato un ulteriore taglio alle pensioni che aveva generato molte proteste. Il taglio era stato una delle condizioni dei creditori per concedere il terzo bailout, ma i conti di Atene, adesso, sono buoni abbastanza per evitarlo. Inoltre il governo ha annunciato che taglierà del 10 per cento una tassa sui patrimoni e del quattro per cento in quattro anni una tassa sulle imprese. “Ho parlato con diversi uomini d’affari – diceva già a novembre l’ambasciatore americano ad Atene Geoffrey Pyatt – e tutti hanno la sensazione che le cose stiano tornando ad andare meglio”. La strada da fare è molta, e la Commissione ha chiesto alla Grecia di non deviare dalle riforme, ma entrambi i candidati di punta alle elezioni del prossimo anno – il premier Alexis Tsipras sarà sfidato dal candidato liberale Kyriakos Mitsotakis – sembrano aver capito che con i conti non si scherza.

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