Contro il partito dello spread

Claudio Cerasa

Il differenziale tra Btp e Bund supera il tetto dei 315 punti base, ai massimi da marzo 2013

[Giovedì 18 ottobre, aggiornamento delle ore 16:10] Mentre il ministro dell'Economia, Giovanni Tria, sta per ricevere la visita del commissario europeo agli Affari economici, Pierre Moscovici, e difende la Manovra dalle critiche di Assolombarda, lo spread tra Btp e Bund tedeschi ha superato il tetto dei 315 punti base e si attesta a 317 punti, ai massimi livelli dal marzo del 2013, per un rendimento del decennale italiano sopra al 3,6 per cento. Lo spread ha raggiunto i 320 punti base in apertura del mercato dei btp. Tutti gli occhi sono puntati ancora sulla manovra economica: all'ipotesi di una bocciatura da parte della Commissione europea, che potrebbe esprimersi già per la fine di questa settimana, si aggiunge l'ombra di un complotto, paventato dal vicepremier grillino Di Maio, all'interno del governo o del Mef col (presunto) obiettivo di manipolare il testo della legge di Bilancio.


  

Al direttore - Caro Cerasa speriamo che le agenzie di rating declassino l’Italia magri di due gradini (titoli spazzatura) per aiutare il generale spread ad abbattere questo governo. Purtroppo temo che l’esito della valutazione delle agenzie di rating sarà mantenere lo stesso rating di oggi con rischio declassamenti futuri lasciando lo spread oscillare tra 250 e 300 punti. Chi ci rimette saranno purtroppo i poveri che saranno sempre più poveri e il ceto medio che scivolerà verso la povertà e non dobbiamo lamentarci perché così vuole il popolo (decrescita felice).
Cordiali saluti.

Franco Malandra

 

Avere uno spread a 300 fisso, di quasi 200 punti più alto che nella passata legislatura, è come avere un corpo con una febbre fissa a 37.5. Si può uscire di casa ma senza curare la febbre basta un nulla per farla arrivare a 39. Forse un declassamento e uno spread impazzito renderebbero più fragile questo governo ma tifare per lo spread è come ti fare contro l’Italia. E per quanto questo governo sia il peggio che potesse capitare al nostro paese, si può sperare che Salvini e Di Maio non governino troppo a lungo ma non si può tifare perché lo spread faccia saltare in aria l’Italia.

  

  

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  • Claudio Cerasa Direttore
  • Nasce a Palermo nel 1982, vive a Roma da parecchio tempo, lavora al Foglio dal 2005 e da gennaio 2015 è direttore. Ha scritto qualche libro (“Le catene della destra” e “Le catene della sinistra”, con Rizzoli, “Io non posso tacere”, con Einaudi, “Tra l’asino e il cane. Conversazione sull’Italia”, con Rizzoli, “La Presa di Roma”, con Rizzoli, e "Ho visto l'uomo nero", con Castelvecchi), è su Twitter. E’ interista, ma soprattutto palermitano. Va pazzo per i Green Day, gli Strokes, i Killers, i tortini al cioccolato e le ostriche ghiacciate. Due figli.