Contro il partito dello spread
Il differenziale tra Btp e Bund supera il tetto dei 315 punti base, ai massimi da marzo 2013
[Giovedì 18 ottobre, aggiornamento delle ore 16:10] Mentre il ministro dell'Economia, Giovanni Tria, sta per ricevere la visita del commissario europeo agli Affari economici, Pierre Moscovici, e difende la Manovra dalle critiche di Assolombarda, lo spread tra Btp e Bund tedeschi ha superato il tetto dei 315 punti base e si attesta a 317 punti, ai massimi livelli dal marzo del 2013, per un rendimento del decennale italiano sopra al 3,6 per cento. Lo spread ha raggiunto i 320 punti base in apertura del mercato dei btp. Tutti gli occhi sono puntati ancora sulla manovra economica: all'ipotesi di una bocciatura da parte della Commissione europea, che potrebbe esprimersi già per la fine di questa settimana, si aggiunge l'ombra di un complotto, paventato dal vicepremier grillino Di Maio, all'interno del governo o del Mef col (presunto) obiettivo di manipolare il testo della legge di Bilancio.
Al direttore - Caro Cerasa speriamo che le agenzie di rating declassino l’Italia magri di due gradini (titoli spazzatura) per aiutare il generale spread ad abbattere questo governo. Purtroppo temo che l’esito della valutazione delle agenzie di rating sarà mantenere lo stesso rating di oggi con rischio declassamenti futuri lasciando lo spread oscillare tra 250 e 300 punti. Chi ci rimette saranno purtroppo i poveri che saranno sempre più poveri e il ceto medio che scivolerà verso la povertà e non dobbiamo lamentarci perché così vuole il popolo (decrescita felice).
Cordiali saluti.
Franco Malandra
Avere uno spread a 300 fisso, di quasi 200 punti più alto che nella passata legislatura, è come avere un corpo con una febbre fissa a 37.5. Si può uscire di casa ma senza curare la febbre basta un nulla per farla arrivare a 39. Forse un declassamento e uno spread impazzito renderebbero più fragile questo governo ma tifare per lo spread è come ti fare contro l’Italia. E per quanto questo governo sia il peggio che potesse capitare al nostro paese, si può sperare che Salvini e Di Maio non governino troppo a lungo ma non si può tifare perché lo spread faccia saltare in aria l’Italia.
Due marzo 2018: spread a 134. Diciotto ottobre 2018: spread a 316. In sette mesi 182 punti in più. Nel 2011 in otto mesi, gennaio-settembre, lo spread salì di 127 punti (da 173 a 300) per poi passare a 552 da settembre a novembre. Ancora convinti che ci sia molto da esultare?
— Claudio Cerasa (@claudiocerasa) October 18, 2018
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