Toninelli e Tria sciolgono il cda di Ferrovie dello Stato

Redazione

Entro il 31 luglio si discuterà del nuovo board. "Ora la barra si sposta sui treni regionali e sui pendolari in termini di sicurezza e di qualità dei loro spostamenti", dice il ministro dei Trasporti 

Il consiglio di amministrazione di Ferrovie dello Stato è stato sciolto con un provvedimento del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli (che informa della sua decisione su Facebook) firmato insieme al ministro dell'Economia Giovanni Tria. "Ho appena firmato la decadenza dell'intero Cda di FS per chiudere con il passato", scrive Toninelli, che accenna a quali saranno le prossime priorità del nuovo board: "Siamo il governo del cambiamento e pensiamo che non esista attività industriale, soprattutto se prodotta al servizio dei cittadini, che non abbia un risvolto etico. Ora la barra si sposta sui treni regionali e sui pendolari in termini di sicurezza e di qualità dei loro spostamenti. E in tutto questo la "cura del ferro" ha un ruolo fondamentale". Nessun commento ancora dal ministero dell'Economia. 

  

Il Cda era stato rinnovato lo scorso gennaio, in anticipo rispetto alla scadenza, prevista ad aprile. In quell'occasione era stato confermato Renato Mazzoncini come amministratore delegato e direttore generale del gruppo per il triennio 2018 – 2020. Gioia Ghezzi ha coperto la carica di presidente, mentre gli altri membri del Cda erano Giovanni Azzone, Simonetta Giordani, Federico Lovadina, Francesca Moraci e Wanda Ternau. Il nuovo board sarà discusso in una riunione d'urgenza richiesta dai ministri entro il 31 luglio. Indiscrezioni dicono che possibile successore di Mazzoncini potrebbe essere Orazio Iacono, attuale ad di Trenitalia.

    

Nella direttiva inviata al Cda di Fs dal ministero dell'Economia e dal ministero dei Trasporti, in cui si comunica la decadenza del consiglio, "si chiede di provvedere alla convocazione d'urgenza dell'assemblea dei soci per il rinnovo dell'organo di amministrazione ovvero di assicurare i presupposti per lo svolgimento di un'assemblea in forma totalitaria da tenersi entro il 31 luglio prossimo". I ministeri hanno fatto ricorso alla legge Frattini, che permette a un nuovo governo di revocare i vertici di società controllate o partecipate entro sei mesi dalla fiducia se l'incarico è stato conferito nei sei mesi precedenti alla scadenza naturale della legislatura. 

  

Intanto il ministro dei Trasporti conferma che sulla fusione tra Fs e Anas il governo vuole fare un passo indietro: "Penso che la decisione sia presa ci manca ancora qualche dato scientifico, qualche studio dai tecnici, ma non c'è alcun motivo per tenerle insieme".