di cosa parlare stasera a cena

Un po' di idee per maggioranza e opposizione dal voto in Abruzzo

Giuseppe De Filippi

Idee e spunti per sapere cosa succede in Italia e nel mondo selezionati per voi da Giuseppe De Filippi

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L’ingannevole Sardegna ha fatto speculare un po’ troppo. L’Abruzzo ha mostrato continuità a destra, sufficiente per vincere, debolezza a sinistra. È più interessante quest’ultima, perché si vede come i campi, largo o giusto o chissà cosa, non hanno molta attrattiva quando sono solo il risultato di un calcolo di convenienza limitato alla somma di percentuali elettorali. Sono buoni tutti a fare politica con le addizioni da prima elementare, ma è difficile poi creare qualcosa di stabile e utilizzabile e soprattutto in grado di superare il valore degli addendi. Meglio provare qualche ideuzza nuova, costruire riferimenti, creare rapporti forti con le componenti sociali. Ciascuno, il Pd e i 5 stelle, per proprio conto se ne è capace. Ora entrambi vivono dell’onda lunga di precedenti iniziative politiche. Il Pd ha ancora un elettorato stabile, dal quale arriva una forza rilevante ma difficile da gestire, sufficiente a dare peso nazionale ma non a vincere, se non in coalizione. Ma non sta proponendo niente di nuovo, con la segreteria Schlein, o almeno niente che non sia tremendamente affetto da estemporaneità (si direbbe di stampo televisivo). I 5 stelle vanno avanti con l’eco delle cose fatte, dal reddito di cittadinanza alla riduzione dei parlamentari, dall’aver mostrato che possono andare a Palazzo Chigi fino a un qualche tipo di politica europea e internazionale (roba confusa, eh, che tiene insieme il voto per Ursula von der Leyen con le simpatie putiniane), ma non hanno più cose da proporre e su cui mobilitare il voto, se eccettuiamo qualche vago riferimento a forme assistenziali. Sembra notarlo, un po’ inconsapevolmente, un signorile Giuseppe Conte che parla del voto abruzzese, fa i complimenti al vincitore, onora anche il vinto e registra il risultato modesto del suo partito.

  

Un po’ di cose sulla maggioranza nazionale e abruzzese. È chiaro che la questione aperta è quella che riguarda il futuro di Matteo Salvini. I suoi voti si riducono alle regionali in modo drammatico e le zone del dissenso interno, Lombardia e Veneto, prendono sempre più peso. La proposta politica è confusa, mentre si vede l’affanno nella ricerca di spazi di visibilità, di significatività. In Abruzzo, curiosità, sembra in piedi solo il partito notabilare mentre evapora il consenso svincolato, libero, indipendente

 

Le tre "cose" principali

  

Fatto #1

Un’assoluzione tardiva, come al solito, per i genitori di Matteo Renzi e per Luca Lotti, Alfredo Romeo, Italo Bocchino, Carlo Russo, accusati (e mediaticamente condannati) per il cosiddetto caso Consip, dal nome della società statale per le forniture alla Pubblica amministrazione, con ricostruzioni parse subito inattendibili a chi non voleva a tutti i costi farne un uso politico

  

Matteo Renzi: "Ci sarà qualcuno nelle redazioni, in Parlamento, nella classe dirigente di questo Paese che avrà finalmente il coraggio di chiedere SCUSA?"

 

Era il 2016 quando arrivò l’inchiesta sui familiari di Matteo Renzi, accompagnata da grandi disponibilità di carte giudiziarie per alcuni giornali, fino a poterne fare interi libri, ricalcati evidentemente sulle carte dell’accusa, con condimento di antipatia umana per i processati e ovviamente col rinforzo del trasferimento ereditario delle (presunte e poi non trovate) responsabilità giudiziarie.

 

Dopo gli assolti ci sono anche i condannati.

 

Intanto, fioccano le felicitazioni, si fa per dire, di chi ha mantenuto rapporti con i processati non inquinati dall’odio politico. Sono davvero tanti, cercatene per parlarne a cena. Qualcuno, pochi, anche dal Pd.

 

Ma oggi contro i metodi persecutori di chi usa i processi per la lotta politica c’è un’altra pronuncia di grandissima importanza e di portata generale, arriva dalla Corte costituzionale e sancisce che la prescrizione non può essere trasformata in strumento per successive accuse mediatiche

  

Fatto #2

La Nato con la Svezia e molti altri ingressi precedenti.

  

Fatto #3

Non c’è bisogno di confutazioni complicate per dire al Papa un bel “no, grazie” dopo la sua esaltazione delle virtù della bandiera bianca.

    

Oggi in pillole