Foto: Ansa/Alessandro Di Meo

Di cosa parlare stasera a cena

Dalla pandemia all'Ucraina: il modello europeo funziona

Giuseppe De Filippi

Idee e spunti per sapere cosa succede in Italia e nel mondo selezionati per voi da Giuseppe De Filippi

Sì, c’è più Europa e ormai non si torna indietro e questo spiazza le polemicuzze italiane, rende ancora più ridicole le formazioni con l’Italexit nel nome, taglia fuori la litania sui burocrati di Bruxelles, chiama, ovviamente, ad alzare la capacità e il livello della partecipazione alle scelte europee.

 
C’è l’Europa che ha retto alla pandemia, con alcune linee comuni e qualche scelta diversa paese per paese. Una prova straordinaria con cui si sono mostrati assieme determinazione strategia e capacità di adattamento. Sta funzionando oltre le aspettative il modello, inventato e sistemato negli anni, di organizzazione tra stati, con un po’ di potere politico e un po’ di potere economico e, per chi le vuole, una moneta e una politica monetaria comuni.

 
E c’è l’Europa che si sta nuovamente trasformando per rispondere all’aggressione russa dell’Ucraina e al cambio di rapporti militari verso Est e che sta ridisegnando le sue scelte energetiche. Lo fa capire Mario Draghi con l’incontro di oggi a Bruxelles con la presidente della commissione europea Ursula von der Leyen, in agenda i temi dell’energia e della sicurezza. Non retorica sull’Europa da costruire, ma operatività dell’Ue che esiste e che funziona.

 

E questo nuovo progetto resiste anche a sgambetti e piccole manovre di disturbo, come quella del premier ungherese, un tantino putiniano, ma neanche troppo, Viktor Orbàn.

 

A proposito di Orbàn/Putin l’Ispi aveva pubblicato qualcosa.

  

Postilla: è incredibile, per parlare a cena con inutile senno di poi, che la Russia abbia assunto verso l’Ue una posizione via via più ostile in questi anni, sprecando un rapporto possibile e geograficamente favorevole con il primo mercato mondiale e con forti realtà industriali dalle quali venivano ottimi clienti per le sue materie prime e le sue forniture energetiche. Incredibile davvero lo spreco di un’occasione storica per trasformare e ammodernare un paese, la Russia, che ha tuttora un Pil inferiore a quello italiano.

 


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Le tre "cose" principali:

Fatto #1 il primo incontro ad alto livello tra russi e ucraini, con i due ministri degli esteri, è una crepa nella retorica della durezza bellica. E ci sono condizioni per cominciare a discutere (è noto che la Russia non potrebbe comunque sostenere un’invasione di lunga durata, queste sembrano le prime vie d’uscita da una trappola in cui si sono cacciati da soli).

Quanto detto sopra si rafforza di fronte a numeri come quello degli ucraini che tornano per rinfoltire il loro esercito.

Intanto il governo ucraino schiera anche un ministro smanettone.

La posizione italiana per il cessate il fuoco e la protezione dei civili (niente male la capacità in politica internazionale di Luigi Di Maio, ditelo a cena anche per vedere le facce e ascoltare battute noiose).


Fatto #2: il ministro francese dell’economia, Bruno Le Maire, si appella a tutte le famiglie perché riducano i consumi energetici.


Fatto #3: come cambiano le famiglie italiane.


  

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