DI COSA PARLARE STASERA A CENA

La politica estera mette alla prova le larghe intese

Giuseppe De Filippi

Idee e spunti per sapere cosa succede in Italia e nel mondo selezionati per voi da Giuseppe De Filippi

Alla prova della maturità politica i 5 stelle non riescono mai a superare la soglia della promozione. Luigi Di Maio sembrava pronto a sfruttare la posizione comoda e prestigiosa di ministro degli Esteri per schierare sé stesso e la parte di movimento che lo segue su obiettivi con cui avrebbe potuto agganciare il presente e il futuro della politica italiana. Ne parlavamo proprio qui, in recentissime chiacchiere a cena. Ma, quanto sembra prossimo a vestirsi di nuovi panni, adatti alla stagione che ha Mario Draghi come punto di riferimento, eccolo ritornare, ad esempio, alle uscite filo-cinesi, dando quasi l’impressione di voler giocare la sua partita non per la politica nazionale ma, con una prospettiva molto angusta, per rientrare nelle grazie di Beppe Grillo e proprio su un tema che aveva diviso il fondatore del Movimento da Giuseppe Conte. Insomma, sembra quasi uno sgambettino all’ex premier, e non sarebbe un bello spettacolo. Ma, anche se non lo fosse, resta che il ministro degli Esteri di un importante paese europeo non dovrebbe concedersi uscite pubbliche manipolabili, e siamo buoni, dalla propaganda di Pechino. Resta da vedere, poi, se ci sia un intervento di Di Maio o se sia una scelta del presidente del Consiglio, nella decisione italiana di divergere da Francia e Germania e da un’altra nutrita serie di paesi dell’Ue sulla questione della condanna europea alle operazioni illiberali, da regime autoritario, messe in atto dal premier ungherese Viktor Orban contro i diritti degli omosessuali e del mondo lgbt in generale. Sta di fatto che alla dichiarazione congiunta di condanna alle politiche di Orban, avviata su iniziativa dei paesi del Benelux, l’Italia non ha aderito. Ripetiamo, è una sovranistata di Di Maio, in ricordo delle vecchie alleanze, o una scelta piena del governo italiano?

 

Le tre "cose" principali

Fatto #1
Risposte miste, tra sostegno opportunistico e sdegno perfino eccessivo, dopo la rivelazione sulla richiesta vaticana di appellarsi a una lettura strettamente giuridica e normativa del Concordato per bloccare la legge Zan. Il Foglio ci dà tante voci e noterete come si tratti, appunto, di un insieme molto variegato.

Fatto #2
Arrivano i primi soldi spendibili del monte di investimenti disponibili grazie al piano nazionale di ripresa, approvato dalla Commissione europea. Oggi la presidente della Commissione era a Roma dove ha incontrato Mario Draghi.

Fatto #3
Sembra il contrario di quello che si dice qui, da parte di quelli di “ha stato l’algoritmo”. Insomma, negli Usa succede che i lavori un tempo meno pagati adesso stanno beneficiando di una fase positiva di mercato e i lavoratori, o, dove ci sono, i sindacati, riescono a negoziare migliori trattamenti retributivi e alcuni dei vantaggi e tutele non retributive che, in assenza della copertura assistenziale sul modello europeo, sono molto importanti.

 

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