Di cosa parlare stasera a cena

La libertà di Carola Rackete e l'Europa di David Sassoli

Giuseppe De Filippi

Idee e spunti per sapere quello che succede nel mondo selezionati per voi da Giuseppe De Filippi

Parole ben pesate e concetti giuridicamente perfetti.

 

Salvini si mette contro la magistratura, pensando forse di poter approfittare di un momento di sbandamento per le note vicende. Non è detto che finisca bene. Gli argomenti comunque sono allo stesso tempo risibili e anticostituzionali, mentre lo sfogo salviniano, infondato in termini giuridici è palesemente intimidatorio verso le prossime decisioni in cui i magistrati saranno chiamati a pronunciarsi su casi che riguardano l'immigrazione.

  

Il Foglio oggi metteva al centro proprio ciò che ha detto un magistrato come Patronaggio durante un'audizione parlamentare, e c'è tutto ciò che serve per respingere la linea salviniana senza togliere nulla, anzi aggiungendo efficacia alle politiche di controllo delle migrazioni.

 

Dopo le celebrazioni dei giornali più organici alla maggioranza gialloverde, nordcoreanamente felici di constatare la grande vittoria della strategia italiana per le nomine europee arriva un contrordine sovranista direttamente dai due vicepresidenti del consiglio. Parole e toni che stridono con ciò che aveva detto a caldo il prof. avv. reduce dalla trattativa in cui non aveva svolto alcun ruolo.

 

Il meraviglioso gioco a incastro tra volontà ed equilibri politici porta all'unica nomina italiana per un top job europeo, ma contro le intenzioni del governo sovranista. È eletto presidente del parlamento europeo David Sassoli, del Pd e del gruppo socialista, in staffetta col popolare tedesco Manfred Weber. Sassoli è ben conosciuto sulla scena italiana, senza però essere mai entrato in polemiche logoranti. Si trova a dover gestire subito il passaggio parlamentare delle nomine per commissione e Bce, sapendo che sono state un po' subite dall'aula, con l'azzeramento dei candidati di punta dei gruppi. E sa che le questioni calde vanno affrontate, a partire dai trattati che tutti vogliono cambiare ma nessuno affronta davvero.

 

Salvini ci sforma, non ci vuole stare (ma in che modo lui rispetta gli elettori dopo essere stato eletto nel centrodestra e aver governato coi 5 stelle?).

 

E appunto l'Italia gialloverde gioca strano, vota tutti meno gli italiani.

  

L'ex vicepresidente della Bce, il molto stimato Victor Constancio, dice che Christine Lagarde conosce benissimo le questioni della politica monetaria. Lo ricordiamo perché girano un po' di critiche scioccherelle con accenni a una presunta inesperienza nel settore.

 

Si sono fatti un po' di compiti, esercizi di correttezza contabile per nulla gialloverdi, e le cose sono tornate al loro posto evitando all'Italia, nell'immediato, i problemi della procedura d'infrazione per debito eccessivo. I mercati si erano già calmati per conto loro, anticipando le decisioni europee quando si era capito che le scelte sul bilancio sarebbero state quelle poi realizzate. È un successo, in mezzo a tanti insuccessi altrui, del ministro Tria, grazie alla sua capacità di mantenere per sé una competenza esclusiva sui conti pubblici, dai quali ha tenuto e tiene lontani altri ministri e rapaci membri della maggioranza.

 

Fate molta tara su Toto e Lotito, scartate proprio il (non più) proprietario di Avianca, e resta Atlantia per il futuro di Alitalia, con Di Maio che fa una delle sue abituali piroette (ricordate l'impeachment minacciato prima di andare a giurare) e dopo averla definita decotta ora dà fiducia alla holding partecipata dalla famiglia Benetton.

 

Ma sulle questioni dell'immigrazione anche la freddezza del giudizio politico nei gruppi parlamentari viene travolta dall'irrazionalità e dalla partigianeria imposte al dibattito nazionale. Così anche il Pd lascia la sua linea ormai consolidata, quella di Minniti, per farsi catturare dalle contrapposizioni strumentali.

 

Mentre nel caso delle inchieste sugli affidi e dei successivi attacchi politici, tra cui quelli di Di Maio palesemente diffamatori, il Pd, si direbbe per forza maggiore, è spinto a replicare con iniziative che rifiutano l'impostazione data dalla maggioranza politica alla discussione pubblica.

 

Solito argomento idiota per far passare una decisione giusta, comunque l'importante è che l'alta velocità raggiunga anche il collegamento est-ovest tra Veneto e Lombardia.

 

Parlatene a cena, il tema lo abbiamo già segnalato ed è tutt'altro che nuovo, ma ad ogni aggiornamento ci si preoccupa di più. Siamo pochi, vecchi e sempre di meno.

  

Tempaccio in corso e in arrivo.

E Stromboli ci fa preoccupare.

 

Il tostissimo e bravissimo Lee Iacocca, non vendeva solo auto, ma anche 7 milioni di copie della sua biografia.