Il futuro di Fca e l'impresa di Molinari. Di cosa parlare stasera a cena

Giuseppe De Filippi

Idee e spunti per sapere quello che succede nel mondo selezionati per voi da Giuseppe De Filippi

Nelle conversazioni a cena attenti soprattutto al tono blasé. Può scappare a tutti, parlando della situazione in Fca, e per questo bisogna vigilare su noi stessi. Perché, complice la mancanza di informazioni (inevitabile) e per non dare a vedere il dispiacere per la triste vicenda di Sergio Marchionne, è in agguato l'uscita un po' freddina, distaccata, il genere "ma che succederà ora alla Fiat?". Oppure il finto cinico: "E ma tanto ormai c'è un inglese e figurati se quello parla con il sindaco di Torino, sai che gliene frega". Vabbè, evitiamo quindi questi errori e poniamoci con interesse e rispetto a cercare di capire cosa potrebbe succedere ora. Perché non c'è solo da continuare il lavoro già impostato, ma ci sono, sulla base di una posizione finanziaria ormai pienamente risanata, vari progetti, anche con profonde trasformazioni, da avviare (certamente Marchionne li aveva impostati, ma solo una piccola parte delle sue strategie era pubblica e nota). Ma c'è anche da vigilare, perché mercato e analisti vedono ora il gruppo più aggredibile, esposto a tentativi improvvisi di scalata, o di sottrazione di singoli asset. Mentre va registrata l'uscita, che era nell'aria già da ieri, di uno degli uomini di punta dell'avventura di Marchionne, il pugliese Alfredo Altavilla, che ha lasciato polemicamente il gruppo, vedendosi preclusi gli attesi avanzamenti e vedendo passare al comando una squadra non propriamente sua e non propriamente marchionniana.

 

e le scelte strategiche?

 

I giudizi su Marchionne, una specie di fiera della stupidità e della cattiveria, sanata solo da alcuni limpidi e intelligenti. Ma poi la migliore vendetta contro le chiacchiere da bar su Marchionne e la Fca (il peggiore, forse il meno intelligente, è il presidente della regione Toscana Enrico Rossi) arriva dalla realtà dei fatti, ovvero da ciò che succede nel mondo (cioè proprio l'essenza di ciò che è trascurato dagli stupidi odiatori) e che va a influenzare le scelte strategiche dei nuovi capi di Fca. Il mondo è fermo solo per i quattro scemi che vorrebbero tornare agli anni '70, da cui forse non sono mai usciti, e quindi al sostegno pubblico, alle quote di mercato per Fiat sopra al 50 per cento, ai 200.000 operai, ai comizi presso i cancelli. Insomma, tutta roba che non c'è più semplicemente perché la forza delle cose le ha travolte. Tralasciamo quindi gli odiatori e leggiamo chi ha qualcosa di interessante da dire su Marchionne. Giuliano Ferrara oggi sul Foglio, l'intervista dell'avvocato Franzo Grande Stevens sul Corriere della Sera, certamente le ricostruzioni fatte da Marco Bentivogli delle trattative sul rilancio della produzione in Italia

 

E poi ci sono gli eversori, parlatene a cena, anche in questo caso evitiamo i toni blasé, perché il Davide Casaleggio intervistato da Mario Giordano squaderna un piano bello e pronto per la distruzione della democrazia parlamentare e dello stato di diritto. Roba da fare un girotondo attorno alla Srl, da barricarsi in parlamento, da chiamare subito l'allerta per le organizzazioni democratiche, da mobilitare sindacati e associazioni. Invece si vedono sufficienza e battute, nel migliore dei casi, e tacita simpatia nei peggiori.

 

Invece dopo tanti clamori diventa un cammino stanco quello del decreto di Di Maio su lavoro & altro, svuotandosi degli aspetti combattivi (che quando restano sono resi applicabili in epoche lontane nel futuro) e allentandosi nella presa sui rapporti economici reali.

  

Notate che manca qualcosa nelle discussioni? Si parla di tutto meno che del classico ingrediente di fine luglio, ovvero la manovra economica. Sarà che il sentiero di Padoan/Tria si restringe ulteriormente e quindi non è per niente divertente parlarne? Intanto recuperate se non lo aveste ancora letto l'ottimo Piercarlo Padoan sul Foglio di oggi e poi date uno sguardo alla, poco affollata, arena in cui si discute della manovra.

 

Un fantastico derby, oppure un match di wrestling tra il campione "Cozza pelosa" e la sfidante "condizionatore che fa Pil", una partita spietata, con sullo sfondo, pare, delle contrapposizioni non ben comprensibili a proposito di chi fa veramente resistenza alla realizzazione del Tap. Solo per stomaci forti.

 

L'affaire Benalla procede tra testimonianze e tentativi del governo  e di Emmanuel Macron di scaricare in pieno il nerboruto guardaspalle personale del presidente. A cena questo è un argomento che ancora tiene, però per favore astenersi pruriginosi e invece ripassate il concetto di ragion di stato e traducetelo in francese.

 

Visto che si parla di viaggi e di vacanze e anche di cose serie, come i rapporti di lavoro, un po' di attenzione potremmo rivolgerla allo sciopero che sta spaccando Ryanair in Europa, con un evidente forzatura anti-sindacale da parte dell'azienda, pronta a sostituire gli equipaggi in sciopero con altri provenienti da diversi paesi. Lo scontro può diventare micidiale per le partenze dei prossimi giorni e avere perfino un contraccolpo sul turismo. A proposito, stagione per niente buona sulle spiagge con un calo fortissimo per la pioggia quasi quotidiana nei grandi laghi turistici.

  

Intanto tra hurrah per Francesco Molinari che ha vinto l'Open Championship ed è sui giornali di tutto il mondo.