Alitalia (foto LaPresse)

Le accuse di Di Maio ai dirigenti Alitalia e il processo di Salvini ai migranti. Di cosa parlare a cena

Giuseppe De Filippi

Idee e spunti per sapere quello che succede nel mondo selezionati per voi da Giuseppe De Filippi

C'è ancora la Nato a proteggerci? Un bel tema per cena, mentre il primo vertice dello smontaggio, o del cambiamento, della Nato sta producendo i suoi effetti. Donald Trump si fa precedere da dichiarazioni para-vere (è chiaro che la Germania ha bisogno di fonti energetiche, come praticamente tutti gli europei, escludendo forse due paesi non in Ue o uscenti, come Norvegia e Regno Unito), ma questa necessità e le scelte fatte sul gas russo non si prestano a trattazioni semplificatorie e banalizzanti come quelle del presidente americano. Emmanuel Macron critica Trump e si dice in disaccordo. Angela Merkel si dice interessata a continuare a cooperare con gli Stati Uniti (sottotesto aggiunto qui: ma smettessero di dire cazzate). Ma si litiga anche sui soldi.

Da Twitter la foto simbolo con didascalia aggiunta.

 


  

Mentre Luigi Di Maio dice che vuole punire i dirigenti di Alitalia che hanno usato l'azienda come un bancomat. Allora, intanto Alitalia i soldi li perdeva e non li faceva, quindi per usarla in funzione bancomat bisogna tecnicamente rubare. Come? Facendo le creste sulle forniture? Sappiamo che c'è un'indagine in corso, ma Di Maio cosa sa, forse qualcosa in più? Altrimenti le sue accuse, che sono molto gravi, andrebbero circostanziate, spiegate, illustrate. Un ministro, che è anche il ministro responsabile del settore in oggetto, non può andare in giro a lanciare accuse penali gravissime e poi lasciarle lì in sospeso. Ragione in più per parlarne a cena, e a chi dicesse che in Alitalia c'era il magna magna chiedete di fornirvi informazioni precise e non generici sentiti dire. Perché gli errori manageriali, criticabili, come le scelte fatte in passato su alleanze, tratte di lungo raggio, contratti di lavoro, coperture sui rischi di cambio e sui rischi di variazione del prezzo del petrolio, sono appunto errori manageriali. Per trasformarli in prelievi dolosi dal bancomat Alitalia ci vogliono tante, tantissime, prove e testimonianze. Ah, intanto Di Maio alimenta anche il clima inquisitorio in Ilva, sostenendo l'esposto all'Anac di Michele Emiliano, e Carlo Calenda coglie la convergenza tra i due mettendone in evidenza i fattori preoccupanti.

 


 

D'altra parte Matteo Salvini fa direttamente lui i processi e ordina di ammanettare i migranti finiti sulla nave Diciotti dopo il trasbordo dal Vos Thalassa (che li aveva soccorsi e a bordo del quale sarebbero avvenute minacce da parte delle persone soccorse, preoccupate di essere riportate in Libia). Trattandosi di manette, linkiamo il Fatto (ah, intanto il ministro Bonafede lavora a smontare la riforma garantista delle intercettazioni e per svuotare il senso della prescrizione).

 

Così, per logica successione, viene naturale riferirsi sempre al Fatto per quest'altra notizia di cui, volendo, potrete parlare a cena, ma con cautela.

 


 

Dalla Germania manette più condivisibili.

 


  

C'è ancora il Pd? Se anche uno solido e serio come Graziano Delrio comincia a predicare l'intesa con la solita "parte dei 5 stelle" allora vuol dire che si è passati dalla vocazione maggioritaria alla vocazione a fare una maggioranza (qualsiasi). A piacere ad alcuni dirigenti del Pd è il decreto che Di Maio intesta alla dignità, il dibattito però è aperto e, si direbbe, abbastanza duro.


 

Intanto Di Maio precisa, a modo suo, su permanenza nell'euro, ma non precisa (malgrado le interpretazioni generali) su Paolo Savona. Il ministro degli Affari europei se ne sta quasi buono un giorno, anche se impegnato in Parlamento a rispondere a domande.

 

Il pericolo che arriva dagli alberi. A Roma oggi è toccato a via Lanciani (zona molto abitata) e ieri a viale Regina Margherita (altra zona abitatissima).

 

In partenza per la Grecia? O ne state parlando a cena? Ecco uno straordinario ritrovamento, dovrebbe trattarsi della più antica tavoletta con versi dell'Odissea.