foto LaPresse

Il mancato rapimento di Quentin Tarantino

Maurizio Milani

Racconto completo e molto bello dell’Innamorato fisso. Che ha telefonato anche a Lino Banfi per il Lambro sito Unesco

Ogni lunedì sul Foglio l’Innamorato fisso risponde ai vostri dubbi e alle vostre domande sull’amore e su tanti altri argomenti, sempre belli, dice lui. Scrivete a [email protected].

 


 

Ciao, ho conosciuto una bella ragazza al bar della stazione. Ci rivediamo oggi in un locale che non ti dico perché non voglio fare pubblicità. Mi racconti qualcosa che possa far colpo su di lei? Grazie.

Gianmario, Cremona

 

Guarda, ho qui un racconto completo molto bello che si intitola “Il mancato rapimento di Quentin Tarantino”.

Non molti anni fa, il regista americano era ospite al Festival di Venezia. E’ qui che doveva essere sequestrato. La banda era composta anche da me. Il piano era semplice. Un finto rom doveva avvicinarsi al regista appena arrivato in Laguna. Per non essere razzista, il regista avevano previsto che si fermava a dargli cinque dollari. In quel momento arrivava un furgone blu da cui uscivano quattro uomini di 120 kg (Tarantino è grosso) che rapivano il regista. L’ostaggio veniva portato in una località del Brenta. Il telefonista della banda dovevo essere io. Dovevo chiedere 20 milioni di dollari per il riscatto. Invece ero un informatore dei carabinieri. Così il sequestro è stato sventato. Tarantino non sapeva niente. Arrivato a Venezia è sì stato fermato dal falso rom, subito è arrivato il furgone blu con i cinque delinquenti, ma subito è scattata la trappola . Venti carabinieri sono intervenuti e hanno arrestato la banda, compreso me per finta. Per non far vedere agli altri che ero l’informatore. La banda comunque mi ha subito sospettato di essere io, per cui a questo punto lo dico. Sì, sono io quello che ha informato le forze dell’ordine e ha fatto saltare il piano. A questo punto Tarantino può farci un film con Ricky Tognazzi che fa lui, il film esce oggi. Però non è ancora stato girato, per cui il pubblico vedrà un documentario sulla Co2 e il global warming, sempre a firma di un altro regista bravo.

 


 

Come procede la tua iniziativa per il fiume Lambro sito Unesco? Come puoi immaginare qui siamo tutti molto interessati.

Maurizio, Verano Brianza

 

Bene, anche se è un mondo difficile. Settimana scorsa a proposito della nostra iniziativa, ho riportato una risposta a domanda d’iscrizione (delle Pozze sulfuree di El Paso). Vediamo invece una lettera preventiva di diffida.

“Spett. Terrazza Martini (Milano). Qui Unesco! Si avvisa vostra Terrazza di non permettersi di far domanda per entrare nel nostro club. E’ inutile. Risparmiate francobolli per scopi meno nobili. Distinti saluti molto belli”.

Il titolare della Terrazza Martini telefona all’Unesco. La telefonata è intercettata dai disoccupati di Teramo.

Titolare Terrazza Martini: “Sono stupito della lettera che avete spedito”.

Unesco: “Perché?”.

Titolare T. Martini: “Con tutto il rispetto, abbiamo 20 milioni di clienti l’anno, siamo molto contenti. Non penso che essere nell’Unesco possa aiutarci come visibilità, non avete altro da fare che mandare diffide?”.

Unesco: “Volete farci causa?”.

Titolare T. Martini: “No!”.

Intervengono nella conversazione i disoccupati di Teramo: “Noi sì!”.

Unesco: “Chi siete? Chi ascolta le nostre telefonate?”.

Disoccupati di Teramo: “Perché non fate sito Unesco il canale Muzza?” (e si sente ridere ma neanche, in quanto per me la Muzza merita il titolo di sito Unesco).

Unesco: “Il canale Muzza non lo vogliamo vedere neanche dipinto”.

Titolare T. Martini: “Su quadro a olio o tecnica mista?”.

Unesco: “Né l’uno né l’altro, drogati!”.

Intervengo io: “Sì, lo siamo! E vogliamo il posto in comune”.

Dopo queste vicende l’Unesco si è deciso a fare una classifica al contrario. Siti di nessun interesse. Il peggiore ha 10 stelle (che equivalgono a sito senza vergogna) per poi scendere.

Ecco la scala Unesco: 2 stelle – luogo da non frequentare. 3 stelle – meglio evitare (ma neanche). 4 stelle – sito da dichiarare pericolante (altro che Unesco), turisti alla larga. 5 stelle – sito che se non ci pensa lo stato a chiuderlo ci pensiamo noi. 6 stelle . luogo frequentato da ladri. 7 stelle – luogo dove c’è odore. 8 stelle – luogo dove è facile incontrare gli scemi. 9 stelle – sito che se vai diventi un povero scemo. 9 bis – vergogna. 10 stelle – vergogna totale! Però bella ma neanche.

Comunque ieri ho telefonato a Lino Banfi per chiedergli se può aggiungere via dei 4 Tori a Milano e il Lambro nel Patrimonio Unesco. Lui ha detto sì. L’unica cosa è che avendo l’Italia tanti siti Unesco, ne dobbiamo levare uno che già c’è. Abbiamo deciso per Lecce. Tanto se una città è bella, Unesco o non Unesco i turisti ci vanno. Comunque l’Unesco non ha tutti i torti. Alcune persone non titolate scrivono per chiedere di inserire dei luoghi all’insaputa dei titolari dei luoghi in oggetto. Tanti però sospettano che i luoghi sanno, ma nel caso di risposta negativa dicono: “Scusi, ma noi non sapevamo niente, chi ha usato il nostro nome lo ha fatto a nostra insaputa. Sarà vero? Mah! Però può essere.

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