Anna Netrebko alla conferenza stampa Inaugurazione Stagione 2023/2024 - "Don Carlo" e Prima Diffusa 

a milano

Utili retroscena in attesa della Prima della Scala

La mancata presenza di Matterella e Meloni, l’endorsement di Allianz su Meyer, l’affondo di Garanca sul patriarcato. E qualche informazione del nuovo appuntamento del 6 dicembre al Risotto Toscanini per la “Prima della prima” curata dalla Scala, Bellavista e “Il Foglio della Moda”, starring il premio Oscar Franca Squarciapino

Accadimenti alla conferenza stampa della “Prima Rappresentazione della stagione 2023- 2024 del Teatro alla Scala”, ovvero del primario evento culturale della città dai tempi di Maria Teresa d’Austria, così affollata che a qualcuno ha ricordato la scena dell’autodafé collettivo che è il cuore politico-religioso, o per meglio dire anti-clericale, del “don Carlo” di Giuseppe Verdi. Ognuno ne tragga le indicazioni che crede, tenendo però a mente che se il presidente della Fondazione alla guida del teatro è per statuto il sindaco della città e la sua presenza, non necessariamente entusiasta, non si mette in discussione, le presenze istituzionali nazionali alla serata del 7 dicembre offrono un’interessante lettura in controluce della stabilità del governo e delle sue correnti sotterranee come non accade in nessun’altra occasione nazionale.

 

L’anno scorso il cerimoniale della Scala dovette trovare posto ai nuovi occupanti di Palazzo Chigi, mai visti al Piermarini prima di allora ma ansiosissimi di passerella e abiti di velluto, tutti equamente speranzosi che l’ovazione al presidente Sergio Mattarella fosse anche un po’, anche in minima parte, per loro. Quest’anno il presidente, applauditissimo poche sere fa alla Prima dei fantasmagorici “Contes d’Hoffmann” immaginati da Damiano Michieletto alla Fenice (l’altra sera, al pranzo di Valentino in Triennale, gli ospiti ne parlavano come di un “meraviglioso sogno queer”), ha fatto sapere che non ci sarà. E nemmeno ci sarà la premier Giorgia Meloni: un doppio forfait piuttosto inconsueto - Mattarella non è mai mancato negli ultimi sei anni - che in città ha fatto nascere le supposizioni più fantasiose.

 

Saranno presenti invece il presidente del Senato Ignazio la Russa, il vicepremier Matteo Salvini e il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, che però è già a casa sua, e conquisterà solo la posizione che lo scorso anno aveva dovuto cedere a cariche istituzionali più alte della sua. Si immagina l’entusiasmo dell’inquilino di Palazzo Marino nel riceverli.

 

Si sa infatti di recenti scintille e sotterranei malumori fra Regione e Comune attorno alla gestione della città, finita in una spirale di micro-violenza quotidiana come non se ne vedeva da quarant’anni e di cui iniziano a parlare con apprensione perfino i turisti sulle chat. E dunque, ecco che Giuseppe Sala mancava alla conferenza stampa del “Don Carlo”, regia di Lluis Pasqual, splendidi costumi disegnati dal premio Oscar Franca Squarciapino sui quali torneremo a breve, Anna Netrebko nel ruolo di Elisabetta di Valois per il quale si è fatta vestire e acconciare senza un fiato ed è certamente stata una buona idea visto che raramente si è vista una primadonna vestita con una tale, assoluta mancanza di gusto e di stile, Francesco Meli nei panni di un don Carlo che a molti ricorderà Amleto, Michele Pertusi che ha sostituito poche settimane fa René Pape nel ruolo di Filippo, molto festeggiato.

 

Al posto di Sala parla Tommaso Sacchi, assessore alla cultura, dice cose molto affettuose, calcola in diecimila persone i partecipanti ai molti eventi della “Prima diffusa”, ormai tradizione in città. Ed ecco un altro accadimento, il ceo di Allianz Italia, Giacomo Campora, che fa un plateale endorsement a favore del sovrintendente Dominique Meyer facendo pesare il ruolo della società come fondatore permanente del teatro. Qualche mese fa, era stato reso noto che non ci sarebbe stata nessuna proroga del contratto del sovrintendente – il mandato scade nel 2025, veniva chiesto un anno - per farlo coincidere con la fine del mandato di Sala. I sindacati si erano detti preoccupatissimi per il possibile arrivo di Carlo Fuortes, e anche di possibili tagli da parte di Comune e regione. Ogni cambio sembra congelato: certo è che uno dei due grandi sponsor ha fatto sapere urbi et orbi come la pensi, esattamente come la soprano Elina Garanca ha fatto sapere come la pensi sul patriarcato grazie a un’abilissima descrizione del personaggio di Eboli, la femme fatale della vicenda, come donna indipendente che se la gioca alla pari con gli uomini usando i mezzi a sua disposizione: che questi siano la seduzione e l’intrigo diventa un fattore irrilevante. In due minuti, la platea è tutta con lei.

 

Dopo la “Prima” riservata agli under 30 del 3 dicembre, l’appuntamento è per le 18 di giovedì 7 dicembre. Con una grande anteprima a inviti (ma anche su registrazione) il 6 dicembre, promossa dal Teatro alla Scala e curata dal “Foglio della Moda” e da Bellavista. Per il terzo anno consecutivo, si parlerà dei costumi della Prima e del loro valore narrativo nel Ridotto Toscanini: protagonista, Franca Squarciapino con la sua straordinaria carriera e i costumi del “don Carlo”, intervistata dal critico Mattia Palma, curatore del mensile del teatro, e dalla curatrice dell’inserto mensile di cultura e industria della moda, Fabiana Giacomotti. Introdurrà il direttore dell’ufficio stampa del Piermarini, Paolo Besana, e chiuderà la serata Francesca Moretti, presidente di Terra Moretti. E il giorno dopo, in occasione dell’uscita del numero di dicembre, un regalo per i lettori del “Foglio”: una grande tavola con i disegni originali e i samples dei tessuti usati dalla grande artista. Appuntamento il 6 dicembre per la “Prima della Prima”.

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