L'autore di "Piccoli Brividi", 300 milioni di copie vendite, riscrive i propri libri per non “offendere”

Giulio Meotti

Anche la fortunatissima serie horror per ragazzi, la seconda più venduta nella storia dopo la saga di Harry Potter, viene ripubblicata senza termini “offensivi”. A rimaneggiare i testi è stato lo stesso Robert Lawrence Stine

“In futuro uno storico ripercorrerà la vita culturale terrena all’inizio del XXI secolo e analizzerà la caduta dell’occidente sotto la pressione del Wokistan. Ciò che sorprenderà maggiormente il nostro storico del futuro sarà la riscrittura di opere letterarie o dipinti in nome del rifiuto di offendere una minoranza. Coglierà l’occasione per elencare i roghi di libri, iniziati in Canada, questo laboratorio del Wokistan. Censurando Kipling e il suo ‘Libro della giungla’, eliminando Conrad, tutto questo macchinario che stordisce la mente finisce per portare l’occidente alla rovina”.


La scrittrice iraniana Abnousse Shalmani non faceva in tempo a chiudere così la sua rubrica sull’ultimo numero dell’Express che anche i libri della fortunatissima serie “Piccoli brividi”, che non ha il crisma della grande letteratura ma che ha venduto oltre 300 milioni di copie ed è la seconda più venduta nella storia dopo la saga di Harry Potter, venivano rimaneggiati e ripubblicati dall’editore Scholastic senza certi termini “offensivi”. I famosi romanzi per bambini ora includono più di cento modifiche come un personaggio descritto come “allegro” piuttosto che “paffuto”, “pazzo” è stato cambiato in “sciocco” e i riferimenti all’etnia sono stati cancellati. Ma, a differenza del caso Roald Dahl, le modifiche non sono state fatte dall’editore, ma dall’autore stesso, Robert Stine. Un personaggio che indossa un costume di Halloween “come una notte buia e tempestosa” non indossa più una maschera nera. I titoli di Stine furono pubblicati per la prima volta negli anni 90 e al culmine del loro successo vendevano quattro milioni di copie al mese. Una coppia di gemelli non viene più chiamata “cicciotta”. Il libro “Don’t Go to Sleep!”, pubblicato nel 1997, cambia: un ragazzo che liquidava “Anna Karenina” di Tolstoj come “roba da ragazze” ora dice che non è “interessante”.

  
Enrico VIII, oltre che per le sei mogli, era noto anche per essere sovrappeso. Ma ora, i “lettori sensibili” che hanno messo mano a Dahl stanno riscrivendo il “re grasso”. Sophia Money-Coutts, l’autrice del romanzo “The Plus One”, ha affermato al Telegraph che il suo editore l’ha contattata per sollevare dubbi sulle descrizioni del peso del re. Quando “La piccola strega”, il classico per bambini di Otfried Preussler, è stata riscritta, Denis Scheck, uno dei più famosi critici letterari tedeschi, si dipinse il viso di nero in tv per denunciare la riscrittura dei romanzi: “Detesto il razzismo e il bigottismo, ma mi sento un po’ come essere trasportato nel brillante romanzo di Philip Roth ‘La macchia umana’”.  Non sapevamo che era solo l’inizio.

   
Lo scrittore inglese Philip Pullman, avvezzo a toni ironici e tranchant, ha suggerito che il lavoro di Dahl “dovrebbe essere lasciato svanire”, andare fuori stampa, ed essere sostituito da scrittori per bambini più “moderni”. Pullman ha detto alla Bbc che le persone dovrebbero “esplorare” scrittori come Malorie Blackman, Michael Morpurgo e Beverley Naidoo, che nessuno legge o conosce ma che sono così al passo coi tempi: “Leggete tutti questi meravigliosi autori che scrivono oggi e ai quali non si presta alcuna attenzione a causa dell’enorme peso commerciale di gente come Roald Dahl”. Lo aveva già scritto nel 1994 sul New York Times Saul Bellow, secondo cui i Papua non hanno avuto un Proust e gli Zulù un Tolstoj. “I miei critici, molti dei quali non sono neanche in grado di indicare su una mappa dove si trovi Papua Nuova Guinea, vogliono condannarmi per vilipendio del multiculturalismo. Io, poi, sono un vecchio maschio bianco – un ebreo – da prendere a pedate. Ideale per i loro scopi”.
 

  • Giulio Meotti
  • Giulio Meotti è giornalista de «Il Foglio» dal 2003. È autore di numerosi libri, fra cui Non smetteremo di danzare. Le storie mai raccontate dei martiri di Israele (Premio Capalbio); Hanno ucciso Charlie Hebdo; La fine dell’Europa (Premio Capri); Israele. L’ultimo Stato europeo; Il suicidio della cultura occidentale; La tomba di Dio; Notre Dame brucia; L’Ultimo Papa d’Occidente? e L’Europa senza ebrei.