Cordelli e il suo misterioso romanzo su Roma, città impossibile da raccontare

Luca Archibugi

“Tao 48”, un viatico per la Purificazione. I luoghi nominati all’inizio di ogni capitolo, altro non sono che spettri vaganti

Tutto ciò che ha a che fare con Franco Cordelli è sotto il segno del paradosso. Non sono in pochi, ormai, a considerarlo uno dei maggiori scrittori italiani contemporanei, eppure la manchette del suo editore lo presenta attraverso la sua professione, quella di critico teatrale. Sarebbe come presentare Paul Valery come funzionario del ministero, o Joseph Conrad come capitano di mercantile. Ma, in un certo senso, per questa scelta, non vi è alcuna responsabilità. E’ che si fatica, inspiegabilmente, a mettere a fuoco il narratore. Ma ci sono anche numerosi paradossi interni alla sua opera, quella che più ci interessa. Dopo un’intera vita intenta a inseguire le spoglie del romanzo, Cordelli riesce in questa sua opera a scrivere un libro che si presenta all’apparenza come un libro di racconti, ma che in realtà è il più romanzo fra i suoi romanzi. E’ il classico meccanismo, per molti versi inconsapevole, o inconscio che dir si voglia, per cui ciò che viene scacciato dalla porta rientra dalla finestra, di soppiatto.

 

Com’è fatto Tao 48 (La nave di Teseo, 2022, pp. 348, euro 20)? Un libro misterioso che tale non è, come tutto ciò che da un mistero di grana grossa si consegni a piè pari a qualcosa di estremamente sottile – e qui siamo all’ennesimo paradosso – che lo distrugge e lo svelle, un enigma. Chi sono i personaggi avvolti fra loro che attraversano il libro? Sono personaggi ricorrenti, che hanno in comune soltanto il loro sfondo, Roma. Ma l’idea stessa di romanzo non è soltanto uno sfondo? In questo senso, il vero romanzo è Roma, città impossibile da raccontare se non per fugaci apparizioni.

 

Tutti i personaggi hanno nomi shakespeariani ma, a parte questo, sono consegnati al pulviscolo delle stratificazioni archeologiche. Ci appaiono nel loro ultimo strato, prima di consegnarsi alla fuga. Roma, l’unica città olistica del mondo, rispetto al tentativo di acciuffarla, si vendica svanendo. L’esistenza è pertanto segnata da un’evaporazione continua, che permea di sé nomi, personaggi, eventi, luoghi. Il vero romanzo di questi racconti che si incrociano e si sovrappongono, pertanto, è la remissione di sé, la redenzione della sua tracotanza.

 

Come riesce Cordelli a ottenere questo preciso effetto? Il lettore non può mai distrarsi, proprio perché viene chiamato di continuo all’esercizio della distrazione. Ho pensato a numerose ascendenze letterarie, ma mi sembravano tutte superficiali. In realtà Cordelli insegue un ritmo, una musica. Ogni personaggio è un tema musicale. Nel momento in cui viene enunciato scivola in un altro. Il parallelo che mi sembra più calzante è quello con la sonata ciclica praticata da Brahms e soprattutto da César Franck. La forma ciclica non è soltanto il ricomparire di un tema in diversi movimenti, di una sinfonia o di una sonata, bensì la fusione e la compenetrazione degli aspetti tematici. Il tema ricompare in diversi punti del brano musicale, ma ogni volta in modo diverso. Ecco, mi pare nettamente quello che avviene in Tao 48. Ogni volta che il personaggio di Emilia, Miranda o Costanza ricompaiono (sono i personaggi femminili più ricorrenti), lo fanno aggiungendo o togliendo qualcosa alla Miranda o Emilia o Costanza di cui avevamo già saputo. Quindi diversi registri, specificamente musicali, trovano la loro unità in un’incessante modificazione del punto di vista. 

  
Roma è in sé un’impossibilità di racconto, perché lo spazio e il tempo non sono altro che stratificazioni. Davanti all’attuale Teatro Argentina ammazzarono Giulio Cesare, ma è una rotatoria in cui passano gli autobus e in cui risiede la più grande colonia di gatti della città. I luoghi nominati da Cordelli, giudiziosamente, all’inizio di ogni capitolo, altro non sono che spettri vaganti, lemuri. Come suggeriscono i titoli all’interno del libro, questo romanzo va accolto come esperienza ineludibile, viatico che dal Paradiso, passando per i Cessati Spiriti (I puri spiriti è un altro suo libro), giunge alla Purificazione.
 

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