Guerre stellari tra il politicamente corretto e il politicamente scorretto
La discussione intorno alla Harper's letter ci dice che la censura è una cosa seria e che le recriminazioni reciproche servono a poco
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Contro il momento giacobino
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La pornografia della rettitudine
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“Non possiamo sopprimere le idee”
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Un apologo sul razzismo (e sulla mitezza)
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La cancel culture abbatte il New York Times
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Contro l'ascesa dei nuovi censori
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Se anche Navratilova è “transofoba”
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Statue da innalzare
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I "Dieci piccoli negri" e altri libri che rischiano di essere sbattezzati
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“La diversità è l'oppio delle democrazie omogeneizzate”. Parla Russell Jacoby
Dovrebbe essere ormai noto a tutti sulle due sponde dell’Atlantico – se solo si leggessero i libri e non soltanto i titoli, come ben scrive Guido Vitiello – che Voltaire era un feroce antisemita e voleva schiacciare come infami i suoi nemici. Continuare distrattamente a farne un simbolo astratto di equanime tolleranza non è un’operazione innocente. Del resto anche il Primo emendamento, nel paese che cercava un’altra tolleranza, venne alla luce dopo il parto di una guerra civile. Rinunciare a schiacciare i propri infami non è mai un pranzo di gala.
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- Maurizio Crippa
"Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.
E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"