Cento de Chirico a Milano

Dal 25 settembre al 19 gennaio a Palazzo Reale una grande mostra curata da Luca Massimo Barbero e dedicata alle nuove generazioni, “esploratori pronti per altre partenze”

Si intitola semplicemente “De Chirico” la mostra dedicata al pittore metafisico per eccellenza in programma al Palazzo Reale di Milano dal 25 settembre al 19 gennaio. Un excursus del suo lavoro, anche se in una maniera inedita, pensata per il pubblico giovane. La grande mostra su Giorgio de Chirico (Volos, 1888 – Roma, 1978) che attraverso circa cento capolavori ricostruisce l’irripetibile carriera del Pictor Optimus, che torna nelle sale di Palazzo Reale, a distanza di quasi cinquant’anni dalla personale del 1970. La retrospettiva è curata da Luca Massimo Barbero, promossa e prodotta da comune di Milano-Cultura, da Palazzo Reale, da Marsilio e da Electa, in collaborazione con la Fondazione Giorgio e Isa de Chirico.

  

Un percorso espositivo fatto di confronti inediti e accostamenti irripetibili che svelano il fantasmico mondo di una delle più complesse figure artistiche del XX secolo. L’esposizione offre la chiave d’accesso a una pittura ermetica che affonda le sue radici nella Grecia dell’infanzia, matura nella Parigi delle avanguardie, dà vita alla Metafisica che strega i surrealisti e conquista Andy Warhol e, infine, getta scompiglio con le sue irriverenti quanto ironiche rivisitazioni del Barocco. “Quando si guarda al Surrealismo – ha spiegato Barbero ad Askanews – generalmente vediamo delle finestre e guardiamo fuori in un qualche modo. Nei quadri di de Chirico in realtà piano piano, avvicinandoci, entriamo dentro, ci porta in questo mondo che non è solo una cosa da guardare, ma è una cosa da attraversare. In questo modo la mostra è costruita: la pittura e la visione. L’Italia non lo ha mai amato il mondo lo ha assolutamente adorato, l’America lo ha celebrato già negli Anni Trenta, torma a Milano dopo il 1970, quindi parecchi anni dopo, e l’idea è quella che questa mostra è dedicata alle nuove generazioni. Queste non hanno preconcetti, no hanno gli occhi sporchi di questa idea di de Chirico e nei social già si capisce che lo amano e sono sicuro che cammineranno nella sua pittura”.

  

Le oltre cento opere in mostra provengono da importanti musei internazionali come la Tate Modern di Londra, il Metropolitan Museum di New York, il Centre Pompidou e il Musée d’Art Moderne de la Ville di Parigi, la Galleria Nazionale (GNAM) di Roma, la Peggy Guggenheim Collection di Venezia, The Menil Collection di Houston e il MAC USP di San Paolo in Brasile. Numerose sono anche le istituzioni milanesi: il Museo del Novecento, la Casa Museo Boschi di Stefano, la Pinacoteca di Brera e Villa Necchi Campiglio.

 

Suddivisa in otto sale, l’esposizione procede per temi pensati secondo accostamenti confronti inediti, come in una catena di reazioni visive che, come scriveva de Chirico nel 1918, rincorrono “il demone in ogni cosa [...] l'occhio in ogni cosa [perché] siamo esploratori pronti per altre partenze”.

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