Appelli e petizioni non fermano Bonisoli. Villa Giulia perderà l'autonomia

Con il Museo etrusco saranno cancellati dalla lista dei 32 musei autonomi anche il Parco dell’Appia Antica e la fiorentina Galleria dell’Accademia. La riforma limiterà anche la libertà dei musei autonomi superstiti

Francesco Cocco

“Noi vogliamo sviluppare il Museo etrusco inserendolo in un contesto più ampio, in collaborazione con altri siti che si occupano di tematiche legate al mondo etrusco”. Non sembra avere effetto sul ministro della Cultura, Alberto Bonisoli, la mobilitazione di studiosi, addetti ai lavori, appassionati affinché il Museo etrusco di Villa Giulia di Roma mantenga l’autonomia che aveva guadagnato con la Riforma Franceschini. Il celebre museo (che ospita, fra i tanti capolavori, l’Apollo di Veio, il sarcofago degli sposi, il centauro di Vulci) è diretto da Valentino Nizzo (qui l'intervista rilasciata al Foglio, nella quale spiegava perché l'autonomia è importante). Nel 2018 Villa Giulia ha fatto registrare un aumento a due cifre dei visitatori, per la precisione il 14,3 per cento (più di 82 mila visitatori in tutto).

   
Bonisoli lascia capire che Villa Giulia farà parte di una specie di rete di siti e musei etruschi. “Il punto di arrivo” continua Bonisoli “sarà un museo autonomo, sviluppato in un ambito multi-regionale”. Ci si dovrebbe arrivare utilizzando uno “strumento tecnico” per ora non meglio definito. Non smuove Bonisoli neppure una petizione online sulla piattaforma Change.org che ha quasi raggiunto le 2.300 firme. Con Villa Giulia saranno cancellati dalla lista dei 32 musei autonomi anche il Parco dell’Appia Antica e la fiorentina Galleria dell’Accademia. Peraltro, la “riforma Bonisoli” limiterà significativamente anche la libertà dei musei autonomi superstiti, i cui bilanci dovranno essere approvati dal ministero, così come gli appalti oltre una certa soglia e le scelte sui prestiti delle opere d’arte.