Da Pirelli al vino, il fumetto va in azienda

Per i suoi 147 anni, la storica azienda di pneumatici milanese punta su un graphic novel digitale. Ma sono tante le società che hanno inserito il racconto per immagini nella propria strategia di comunicazione

Enrico Cicchetti

Per anni considerati una sottocategoria per ragazzini svogliati, oggi i fumetti stanno vivendo un'exploit più che meritato. Da tempo si parla del successo globale dei graphic novel, il nome col quale media ed editori provano a sdoganare anche tra i lettori più snob un genere che si difenderebbe benissimo anche senza nuovi battesimi. Il mercato del fumetto è in crescita: i dati Nielsen del 2018 mostrano che il segmento è cresciuto del 7,6 per cento, in un momento di crisi del libro. E nei cinema le pellicole dedicate ai supereroi dominano gli incassi. Alla fine, nel 2014, il premio Strega decise di non candidare in cinquina Gipi, che era stato in gara fino all’ultimo con “Unastoria”. Peccato. Ci hanno pensato poi i britannici a svecchiare gli ingessati premi letterari: nel 2018 “Sabrina” di Nick Drnaso è stato il primo graphic novel candidato al Man Booker Prize, il più importante tra i riconoscimenti assegnati ai narratori in lingua inglese. Gli ottimi risultati, sul podio e in libreria, hanno incentivato le case editrici ad ampliare la propria offerta e a puntare sempre di più su tematiche e autori di qualità. Così oggi si moltiplicano i fumetti autobiografici, i reportage storici o giornalistici e da un po' si iniziano a intravedere i primi esperimenti nel passaggio dal volume “fisico” a quello digitale. Il racconto per immagini è uno strumento potente e virale. Se ne sono accorte anche le aziende, sempre pronte a investire su canali di comunicazione efficaci. 

  

C'è Netflix che ha deciso di “internalizzare” le fonti per future serie tv e ha acquistato l’etichetta Millarworld. C'è Flavio Rosati, imprenditore del marketing a fumetti, che ha realizzato “Leda la Strega di Trento” un prodotto online di promozione turistica e aziendale, dove gli sponsor diventano protagonisti delle narrazioni. Pochi giorni fa Aperol Spritz, l'icona dell'aperitivo italiano, ha deciso di festeggiare il centenario dell'azienda lanciando un graphic novel – “Orange Chronicles” – composto da sette storie ambientate in diversi decenni e in luoghi differenti del mondo, da Padova a New York. A Levanto, al confine delle Cinque Terre, si sono inventati VinComics: esposizione di vini e fumetti nel casinò municipale, dove si incontrano produttori, ristoratori, aziende e artisti della china.

 

Anche Pirelli, per i suoi 147 anni tra tecnologia e innovazione, ha puntato su una “graphic novel”, tutta in digitale. I cinque episodi di “Pirelli un’italiana nel mondo” (venti minuti in totale), costituiscono una sorta di profilo 4.0 dell'azienda. Illustrazioni e musiche ad hoc, immagini d’archivio e motion graphic design, oltre alla possibilità di accedere a contenuti extra di approfondimento. Il progetto, pensato per far conoscere a tutti le tappe più importanti della storia della società dal 1872, anno della fondazione a Milano, è stato realizzato attingendo all’archivio della Fondazione Pirelli e grazie alla ricostruzione storica fatta dal professor Carlo Bellavite Pellegrini nel suo libro “Pirelli. Innovazione e passione”, edito dal Mulino. Un fumetto che non si sfoglia ma si clicca, e si gusta come un Carosello. Insomma, non si tratta più di banali brochure pubblicitarie. Il fumetto si è fatto grande e adesso va al lavoro.

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