Charles Darwin

Vecchi estremismi. La maestra inglese attaccata da tutti perché ha twittato che l'evoluzione è una “teoria”

Antonio Gurrado
Oggi si festeggia in tutto il mondo Charles Darwin, lo studioso che per primo teorizzò l’evoluzionismo delle specie. Dal 2012 in Inghilterra le scuole che non insegnano l’evoluzionismo non ricevono più fondi statali. Anche quelle della chiesa anglicana, che però è religione di stato.

In Inghilterra è Darwin Day ogni giorno: non solo oggi ma anche lo scorso 26 gennaio, ad esempio, quando la direttrice di una scuola elementare anglicana è stata linciata online per avere sostenuto che l’evoluzionismo è una teoria scientifica. I fatti. Tina Wilkinson, direttrice della scuola di St Andrew’s a Oswaldtwistle (diocesi di Blackburn, Lancashire), ardisce twittare che “l’evoluzione non è un fatto e per questo si parla di teoria; ci sono più prove che sia vera la Bibbia”. Certo, niente in confronto a Petrarca che aveva derubricato la filosofia di Aristotele a “vuota e frivola congettura su cose fallaci”, ma comunque abbastanza da accecare chi non s’è accorto trattarsi di dibattito sulla didattica, non sulla verità scientifica. La Wilkinson stava infatti rispondendo a Tom Sherrington, direttore darwinista di una scuola elementare di Islington (Londra), noto su Twitter sotto la modesta identità di Head Guru Teacher ossia il Direttore Guru. Lasciamo perdere i commentatori che si chiedono cosa ci faccia a scuola “una fottuta idiota” come la Wilkinson o la invitano a non dire bugie ai bambini o ne pretendono l’immediato licenziamento; qualcuno cerca di difenderla azzardando i termini “verificabilità”, “osservazione sperimentale” e “modelli matematici” ma viene zittito. Segnaliamo soltanto il blogger Stephen Knight – noto sotto la titanica insegna di Godless Spellchecker ossia il Proto Senzadio – che irrompe argomentando in favore dell’evidenza oggettiva della teoria scientifica. La conclusione è: “Se non lo capisci, leggi da capo. Se lo capisci e non lo accetti, sei parte del problema”. Più educatamente, Richard Dawkins interviene per spiegare che in scienza il termine “teoria” non significa “ipotesi” e per proporre di abbandonarlo quando si parla di evoluzionismo, poiché si tratta di “un fatto attestato con la stessa certezza di qualsiasi altro fatto scientifico”.

 

La Wilkinson insegna tuttavia in una scuola anglicana e la chiesa d’Inghilterra è religione di stato, altrimenti alla Camera dei Lord non siederebbe una ventina abbondante di vescovi. Infatti il parlamentare laburista Graham Jones interloquisce: è normale che in una scuola confessionale si insegnino princìpi religiosi ma vi si dovrebbero insegnare “anche altre fedi, altre religioni”. Il darwinismo è una di queste fedi? Magari va considerato religione di stato? Forse sì, e non solo perché la scienza ha ormai sostituito la religione come metro assoluto di giudizio del bene e principio cardine d’intolleranza. Il motivo basilare è che a partire dal 2012 il ministero dell’Istruzione britannico ha reso di fatto obbligatorio l’insegnamento dell’evoluzionismo consentendo di ritirare fondi dalle scuole che insegnino teorie avverse, dal creazionismo al disegno intelligente; o meglio, i fondi vanno ritirati dalle scuole che propaghino “teorie basate sull’evidenza in contraddizione con le spiegazioni scientifiche provate”.

 

Bel dilemma. Non è notevole che il termine utilizzato dal governo per etichettare le teorie scientifiche provate sia “established”, lo stesso che definisce la “established church” ossia la religione di stato? Non è curioso che sulla banconota da dieci sterline da un lato ci sia la barba di Darwin e dall’altro la Regina, suprema governatrice della chiesa d’Inghilterra? A volersi arrovellare su questioni secondarie, ci si potrebbe anche chiedere se sia la proibizione di insegnare qualcosa di diverso a rendere l’evoluzionismo un fatto anziché una teoria; e come mai, se l’evoluzionismo va considerato alla stregua di qualsiasi fatto scientifico, nessuna legge dello stato vieti di insegnare teorie diverse dal teorema di Pitagora. Resta infine un dettaglio negletto: la maestra Wilkinson, che nel frattempo ha dovuto sparire da Twitter, esprimeva un’opinione personale mentre nella scuola che dirige vengono regolarmente seguiti i programmi scolastici governativi, con annesso darwinismo di Stato. Questo però, a quanto pare, non è parte del problema.

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