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La “divina ispirazione” di Travaglio

Daniele Raineri

Come mai le ong “trovano i migranti”? 80 morti davanti alla Tunisia

"Un giorno magari le ong ci sveleranno quale divina ispirazione le fa trovare sempre nel posto giusto al momento giusto nello sterminato Mediterraneo", scriveva Marco Travaglio nel suo editoriale di domenica scorsa. Il direttore del Fatto insinua che le ong siano in combutta con i migranti o peggio con i loro trafficanti, altrimenti come saprebbero dove caricare a bordo le persone “nello sterminato Mediterraneo”? E’ lo stesso tipo di insinuazione che è stato già smentito più volte dalla magistratura – in questo caso non esercita il solito ruolo di faro per il direttore – e che eccita molti fan di Matteo Salvini e della sua copia minore Luigi Di Maio, che spesso ha parlato di “taxi del mare”.

 

Ebbene, giovedì al largo di Zarzis, un porto della Tunisia, un barcone si è rovesciato e sono annegate ottanta persone secondo la testimonianza di quattro naufraghi raccolta da Associated Press. E se questo disastro non bastasse, ce ne sono decine di altri a dimostrare che, purtroppo, nemmeno le ong in missione riescono a trovarsi nel posto giusto al momento giusto “nello sterminato Mediterraneo”. E in molti casi le persone muoiono. Possiamo pensare che di molte stragi – accadessero sulla terraferma diventerebbero fatti eccezionali che riempirebbero i giornali per settimane – non sapremo nulla perché non ci sono sopravvissuti. Se il mare si richiude sopra di te magari di notte e non c’è “la divina ispirazione” nessuno lo verrà a sapere.

 

Questo è il Mediterraneo di oggi. Le ong non devono pattugliarlo altrimenti sono accusate di collusione con i trafficanti di persone. La guardia costiera libica è corrotta e comunque lavora soltanto sotto costa e quando recupera i migranti li riporta in Libia dove le cose vanno malissimo. Le missioni poco robuste organizzate dall’Unione europea sono appunto organizzate dall’Unione europea, che è un’istituzione guardata con sospetto in Italia. Con o senza divina ispirazione, qualcuno però dovrà sorvegliare cosa succede nel tratto di mare fra Europa e Africa. 

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  • Di Genova. Nella redazione del Foglio mi occupo soprattutto delle notizie dall'estero. Sono stato corrispondente dal Cairo e da New York. Ho lavorato in Iraq, Siria e altri paesi. Ho studiato arabo in Yemen. Sono stato giornalista embedded con i soldati americani, con l'esercito iracheno, con i paracadutisti italiani e con i ribelli siriani durante la rivoluzione. Segui la pagina Facebook (https://www.facebook.com/news.danieleraineri/)