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"Possibili nuovi cedimenti". Cosa succede a Genova dopo il crollo del ponte Morandi

Redazione

Uno dei piloni rimasti in piedi si sta incrinando. Il bilancio di morti e feriti è ancora provvisorio. Di Maio e Salvini hanno annunciano l'intenzione di revocare la concessione ad Autostrade per l'Italia

Il bilancio del crollo del ponte Monrandi di ieri a Genova è di almeno 39 morti e 16 feriti, quattro dei quali estratti vivi dalle macerie. E' però ancora provvisorio, dicono i Vigili del Fuoco. Uno dei piloni rimasti in piedi, quello che si innalza tra le case popolari dei quartieri Certosa e Sanpierdarena potrebbe infatti crollare, ha fatto sapere la Protezione civile e la zona è stata di nuovo evacuata.

 

 

La procura di Genova ha aperto un'inchiesta per disastro colposo e omicidio colposo plurimo a carico di ignoti per accertare le cause di quella che il Procuratore Francesco Cozzi ha definito "una tragedia immane e insensata".

 

Dal governo invece, prima Luigi Di Maio e poi Matteo Salvini, hanno annunciano l'intenzione di revocare la concessione ad Autostrade per l'Italia. Il ministro dei Trasporti Danilo Toninelli chiede le dimissioni dei vertici e valuta la possibilità di trasferire la gestione dell'A10 all'Anas. Il gruppo, in una nota, ha assicurato che il viadotto Polcevera "era monitorato dalle strutture tecniche della Direzione di Tronco di Genova con cadenza trimestrale secondo le prescrizioni di legge e con verifiche aggiuntive realizzate mediante apparecchiature altamente specialistiche".

 

All'Angelus Papa Francesco ha espresso la sua "spirituale vicinanza" alle famiglie di chi ha perso la vita, "ai feriti, agli sfollati e a tutti coloro che soffrono a causa di questo drammatico evento".

 

"Ho seri dubbi che le case sotto il ponte possano essere mantenute. Quelle case non si possono salvare perché sono sotto un ponte che ha buone possibilità di essere abbattuto, ma avremo cura degli sfollati che è la priorità numero uno", ha detto il sindaco di Genova Marco Bucci, sottolineando come ci sia "il rischio di abbattimento delle case. Stiamo già lavorando per dare una casa a 311 famiglie. Faremo un budget ad hoc. Ma temo che per un lungo periodo queste persone non potranno entrare nella loro casa". Il primo cittadino ha proclamato per oggi e domani due giornate di lutto cittadino: "Si tratta di una tragedia terribile, ma Genova non è in ginocchio, la città sta reagendo". Intanto gli studi dei medici di famiglia resteranno aperti per i casi meno gravi, in modo in modo da alleggerire il lavoro dei pronto soccorso.

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