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Emilia-Romagna, vaccino obbligatorio per i bimbi. Voto contrario del M5s, è polemica

Redazione

Il pd Stefano Bonaccini, si dice "sconcertato" per il voto contrario dei grillini, che rispondono: "Questa legge li impone in modo coercitivo, per questo ci siamo opposti"

Per poter frequentare gli asili nido dell'Emilia-Romagna i bambini dovranno essere vaccinati. E’ la prima legge di questo tipo varata da una regione in Italia. La riforma dei servizi educativi per la prima infanzia è stata approvata ieri dall’Assemblea legislativa. Il provvedimento reintroduce l’obbligo – abolito nel 1999 – delle quattro vaccinazioni di base contro difterite, poliomielite, tetano ed epatite B; sono raccomandati, invece, i vaccini contro altre malattie come pertosse e morbillo che in alcuni casi, va detto, possono diventare mortali. L’articolo 6 della legge, quello che prevede appunto le vaccinazioni obbligatorie, è passato con i voti favorevoli del Pd e di Fratelli d’Italia, Forza Italia e Sel; astenuta la Lega, contrario soltanto il M5s. Sull’impianto complessivo della legge, oltre al sì dei dem vanno registrati il voto contrario del M5s e l’astensione di Sel, Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia.

L’obbligo scatterà dal prossimo anno scolastico. A oggi, in virtù del principio per il quale il diritto allo studio viene considerato prioritario rispetto a controversie tematiche sanitarie, le scuole sono tenute ad accettare tutti i bambini, ma possono inviare all’Agenzia sanitaria locale di riferimento l’elenco dei non vaccinati. L’Emilia Romagna è corsa ai ripari perché nella regione la percentuale di bimbi vaccinati è notevolmente diminuita negli ultimi anni: dal 2014 è scesa al di sotto del livello di sicurezza del 95 per cento raccomandato dall’Organizzazione mondiale della sanità, mentre lo scorso anno la copertura per le quattro vaccinazioni obbligatorie ha raggiunto il 93,4 per cento. Un passo indietro preoccupante: le conseguenze di scelte non suffragate dalla scienza rischiano di diventare drammatiche.

 

“La nostra legge è a tutela della salute pubblica e soprattutto dei bambini più deboli, quelli che per motivi di salute, immunodepressi o con gravi patologie croniche, non possono essere vaccinati e che sono quindi più esposti a contagi”, ha spiegato il presidente della regione, il democratico Stefano Bonaccini, che si definisce “sconcertato” per il voto contrario del M5s: “Una situazione surreale, ma ormai non ci si sorprende più di niente”, ha poi aggiunto a SkyTg24. I grillini motivano la loro scelta puntando il dito contro il “metodo”: “Riconosciamo la validità e l’efficacia dei vaccini, ma siamo contrari al metodo scelto dall’Emilia Romagna. Questa legge li impone in modo coercitivo, per questo ci siamo opposti – ha detto a Repubblica la pentastellata Raffaella Sensoli, relatrice di minoranza della legge e vicepresidente della commissione Sanità. Riteniamo che costringere i genitori possa produrre l’effetto opposto. Chi è convinto a non vaccinare i figli continuerà a esserlo perché ancora una volta la politica ha dimostrato che non vuole dialogare coi cittadini. Si devono seguire altre strade, invece il Pd ha voluto piantare una bandierina e basta”.

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