I dipinti rubati e ritrovati in Ucraina ritorneranno in Italia

Redazione
A otto mesi dal furto, i quadri si trovavano ancora nella residenza del presidente della Repubblica ucraina, Petro Poroshenko. Oggi si chiude la vicenda.

I 17 dipinti trafugati nel novembre dello scorso anno al museo di Castelvecchio a Verona e ritrovati agli inizi di maggio in Ucraina, torneranno in Italia a novembre. Lo ha detto il presidente del consiglio Matteo Renzi inviando un messaggio alla responsabile della comunicazione del Pd, Alessia Rotta. La vicenda, raccontava Salvatore Merlo sul Foglio, aveva assunto i connotati del “romanzo tragicomico dell’estate”: un’epopea di potere, un mistero diplomatico iniziato a Verona. “Era stato compiuto – spiega Merlo – un rocambolesco e stupefacente furto di opere d’arte, addirittura definito il ‘furto del secolo’ dai giornali e dalle televisioni di mezzo mondo: diciassette capolavori della pittura italiana, Mantegna, Rubens, Tintoretto, Pisanello, sottratti e trafugati da uomini incappucciati, e ripresi da inutili telecamere a circuito chiuso, senza che suonasse nemmeno un allarme nei saloni espositivi del magnifico museo di Castelvecchio che li custodiva”.

 

 

Già il 15 marzo, le indagini avevano portato a individuare e a smantellare la banda che era riuscita a far scomparire i quadri da qualche parte in Ucraina. Ma a otto mesi dal furto, i quadri si trovavano ancora nella residenza del presidente della Repubblica ucraina, Petro Poroshenko. Oggi si chiude la vicenda. Renzi ha parlato con il presidente ucraino a margine dei funerali di Shimon Peres. Poroshenko ha assicurato che le opere d'arte saranno riportate da lui stesso a Verona.

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