Matteo Renzi al Council on foreign relations a New York (foto LaPresse)

L'intervento di Renzi a New York e il discorso di Obama alle Nazioni unite. Le notizie del giorno, in breve

Redazione
Tutto quello che è successo martedì in Italia e nel mondo senza fronzoli, fuffa e divagazioni.
DALL'ITALIA

 

Il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, è intervenuto martedì alle Nazioni unite e al Council on foreign relations a New York. In entrambe le circostanze ha invitato i suoi colleghi europei a imitare l’esempio dato da Barack Obama, cioè a usare interventi pubblici per rilanciare l’economia.

Il Movimento 5 Stelle ha presentato una mozione per rimpiazzare l’Italicum con una legge proporzionale con preferenze. Renzi: “Fatta chiarezza. Adesso parlino anche gli altri partiti. Pronti a cambiare”.

 



Ignoti i rapitori degli italiani in Libia. Lo dice l’Unità di crisi della Farnesina. Il capo dell’Unità, Claudio Taffuri, ha spiegato che la zona dove è avvenuto il sequestro è pericolosa e che le aziende hanno l’invito, ma non l’obbligo, di dotarsi di sicurezza privata. Taffuri ha ammesso che il rapimento di Bruno Cacace e Danilo Calonego segue dinamiche già riscontrate nel luogo.

 



Il Papa prega per la pace ad Assisi. Si è concluso martedì l’incontro di dialogo interreligioso “Sete di pace”, promosso da Francesco. Leader religiosi da tutto il mondo hanno firmato un appello contro la guerra e i conflitti che critica anche coloro i quali fanno uso della religione per giustificare la violenza. Papa Francesco ha accusato le guerre di “inquinare i popoli di odio e la Terra di armi”.

 



Chiesti sedici anni per l’ex ad di Ferrovie. Mauro Moretti, mercoledì ad di Leonardo-Finmeccanica, è sotto processo a Lucca per la strage di Viareggio, il disastro ferroviario del 29 giugno 2009 in cui morirono 32 persone. E’ imputato assieme ad altre persone di incendio colposo, omicidio e lesioni plurime colpose, e disastro ferroviario.
 

A Eni non interessa il Turkish Stream, lo ha detto l’ad Claudio Descalzi. Eni tornerà a ottobre a produrre greggio a Kashagan, in Kazakistan, con un obiettivo iniziale di settantacinquemila barili.

 



Raggi non ha ancora scelto gli assessori al Bilancio e alle Partecipate (e il capo di gabinetto): “Sto vagliando i curricula”.

 



Borsa di Milano. FtseMib -1,17 per cento. Differenziale tra Btp e Bund a 127 punti. L’euro chiude in ribasso a 1,11 sul dollaro.

 

 

 

DAL MONDO

 

Il presidente degli Stati Uniti ha parlato per l’ultima volta nel suo mandato all’Assemblea generale delle Nazioni unite. “Il fondamentalismo religioso, le politiche settarie, il nazionalismo aggressivo, il populismo gretto” sono gli avversari di una globalizzazione che porti benessere a tutti, secondo Obama. Il presidente ha criticato le politiche aggressive della Russia come un tentativo di recuperare prestigio internazionale. Obama ha poi detto che le nazioni che costrusicono muri di frontiera finiscono per imprigionarsi da sole.

Un’indiscrezione di Politico afferma che l’ex presidente degli Stati Uniti, George H. W. Bush, voterà per Hillary Clinton.

 



Scambio di accuse sulla Siria. Sia la Russia sia la Siria hanno negato di aver colpito i convogli di aiuti umanitari dell’Onu. Il segretario generale delle Nazioni unite, Ban Ki-moon, ha definito “codardi” i responsabili degli attacchi. Ha poi accusato il presidente al Assad di essere il principale artefice delle migliaia di morti nel paese. Il segretario di Stato degli Stati Uniti, John Kerry, ha detto che la tregua nel paese “non è morta”, mentre il portavoce del Cremlino ha parlato di “possibilità scarse” che riprenda.

 



Erdogan continuerà ad attaccare l’Isis. Il presidente turco ha spiegato che le sue Forze armate hanno come obiettivo l’eliminazione dell’Isis dalla Siria. Intervistato a margine dei lavori dell’Onu, Recep Tayyip Erdogan ha ammesso che intende impedire con la forza alle milizie curde di espandersi mentre avanza contro la città di Raqqa. Sul futuro del presidente siriano, Bashar al Assad, Erdogan si è espresso in termini molto chiari: “Assad è un assassino, non può far parte neanche di un governo di transizione”

 



La Bosnia verso l’Unione europea. I ministri degli esteri dei paesi dell’Unione europea, riuniti nel Consiglio affari generali, hanno dato mandato alla Commissione di presentare un parere ufficiale sulla richiesta di adesione della Bosnia-Erzegovina. Il paese balcanico aveva fatto richiesta formale il 15 febbraio 2016. Se l’analisi della Commissione verrà approvata, potrà diventare un paese candidato alla piena ammissione.