(foto Ansa)

Tanto rumore per nulla nel primo giorno del super green pass

Redazione

Su 120mila controlli sanzionati in meno dell'1 per cento. L'introduzione delle nuove regole ha fatto schizzare in alto solo il numero delle certificazioni verdi richieste: segno di un paese che, nonostante tutto, sta tenendo

Il numero che forse racconta meglio di tutti il primo giorno di entrata in vigore del super green pass è 1.310.001. E cioè le certificazioni verdi scaricate nelle ultime 24 ore. Ci si era immaginati una giornata di scontri campali, visto che anche solo per spostarsi sui mezzi pubblici da ieri si aveva bisogno almeno di un tampone. E invece le multe in tutta Italia sono state, secondo quanto ha riferito il ministero dell'Interno, 937. Su 119.536 controlli. Meno, quindi dell'uno per cento. Con la statistica dei grandi numeri ridotta a semplice aneddotica, e qualche caso esemplare raccontato sui giornali come "la prima vittima del super green pass". Ben poco d'altro e di più sostanziale.  

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Il Viminale, più nel dettaglio, ha chiarito che su 13.027 esercizi commerciali controllati una contravvenzione è stata erogata solo per 175 di essi (di cui solo in 11 occasioni hanno portato alla sospensione dell'attività). Per tutti, vale l'esempio di Roma: computando assieme il trasporto cittadino e quello regionale attraverso quanto diffuso da Atac e Cotral, ci sono stati all'incirca 12mila controlli. Persone multate: 20. Allontanate dai mezzi: circa 170. Ma anche nelle altre città si resta entro questo margine molto morigerato di devianza.

Fermato il 3,2 per cento degli utenti sui treni regionali

A Trieste 5 persone hanno ricevuto la contravvenzione, 10 a Genova. A Torino nemmeno una. "Sui treni regionali Trenitalia ha controllato oltre 600 treni e circa 27 mila persone e di queste 900 sono state bloccate, circa il 3,2%. E' una indicazione interessante perché ci dà un dato regionale e dove ci possono essere nei prossimi giorni le maggiori criticità", ha detto il ministro dei Trasporti Enrico Giovannini. Insomma, tanto rumore per nulla. Se è vero pure, in aggiunta, che ne giorni immediatamente precedenti la galassia No vax, sempre molto attiva sulle chat Telegram quanto disgregata nella realtà, aveva fatto allusioni su possibili disagi, blocchi, resistenze. Niente di tutto questo è poi accaduto, alla prova dei fatti. 

 

Poi certo ci sono stati i casi ripresi dalla stampa, come la cameriera multata a Orbetello perché sprovvista di certificato a lavoro. Così come il titolare di una pizzeria a Ferrara. Ma sono storie davvero emblematiche o piuttosto semplici casi fuori dalla norma? E' vero che molto dipende dal numero dei controlli, che in larga parte rimangono una forma di prevenzione e di dissuasione piuttosto che una vera vigilanza continuativa sul territorio. Ma è indubbio che giornate come queste, in cui più che disordini si stabiliscono delle risposte record da parte degli italiani (come appunto il numero di certificati scaricati, la gran parte dei quali derivanti da nuove vaccinazioni) servono anche a ricordarci che per quanto sbalestrato, questo paese sta tenendo. E se il Censis fotografa una certa irrazionalità diffusa, forse questi segnali di conforto ci dicono che non è il tempo della rassegnazione. Tutt'altro. 

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