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Super green pass in azione. I controlli sui mezzi pubblici a Roma e Milano

"Scopo preventivo più che sanzionatorio", spiega la polizia. Così i certificati verdi sono verificati soprattutto fuori dai tornelli della metro o al capolinea dei bus, per garantire la viabilità non sia interrotta

Redazione

È il primo giorno di super green pass, e dei controlli a campione anche sui mezzi pubblici a breve percorrenza. Da Milano a Roma, da oggi anche per prendere il bus, la metro o il treno regionale verrà richiesto il certificato verde: una delle sfide più critiche del nuovo decreto governativo, almeno dal punto di vista logistico. Servono forze sul campo, programmazione ed efficienza per non rallentare il normale operato del trasporto pubblico. "Nel piano coordinato dalla prefettura siamo presenti da questa mattina in tre fermate metropolitane", spiega la polizia di stato dalla stazione di Lanza, nel centro di Milano. Come disposto stiamo operando in sinergia il personale di Atm, abbiamo circa 70 donne e uomini operativi. Questi controlli e questa richiesta di green pass non hanno una funzionalità sanzionatoria, l'obiettivo è  preventivo: motivo per cui gli accertamenti vengono svolti dall'esterno dei tornelli mentre la gente accede".

 

 

In assenza di code tutto fila liscio: prima di salire a bordo, i viaggiatori esibiscono certificato verde e documento d'identità. "Ci vuole anche quello", sorride qualche pendolare a Roma, al capolinea dei bus della stazione Termini, "altrimenti si rischia l'effetto Ajeje Brazorf". E in generale chi sale sui mezzi approva, si sente tutelato, dice che è un buon modo per valorizzare i vaccini. "Allora perché io me lo sono fatto e qualcun altro ancora no?".

 

 

L'ultimo incentivo per convincere gli italiani riluttanti è alla fermata del tram. A giudicare dai numeri delle ultime due settimane (da meno di 20mila a oltre 30mila nuove prime dosi al giorno), qualcosa sembrerebbe muoversi. La sfida dei controlli agili è appena iniziata.

 

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