Un maestro assoluto

“Mitticooo” Giampiero. Savino ricorda Galeazzi: “Grazie alla sua imitazione vinsi la timidezza”

Nicola Savino

Il debutto in video dietro a un suo enorme cartonato. "Così nacque il mio personaggio. Mi venne fuori spiritoso ma cinico, divertente ma un po’ volgare. Ci teneva sempre a ricordarmelo: 'La tua imitazione è molto divertente, ma io non sono così triviale'. Aveva ragione"

Mi sono sempre dilettato con le imitazioni: la mamma, la maestra, il preside, il calciatore del cuore. Poi un giorno successe all’improvviso: mi uscì Giampiero Galeazzi. Lo fece senza avvisare, mi entrò dentro di colpo non solo come tono di voce, ma come personalità: fittizia ma in qualche modo pertinente a lui. Mi venne fuori spiritoso ma cinico, divertente ma un po’ volgare.
     

        

Esempio spicciolo. Squillo di telefono, il mio finto Galeazzi risponde: “Pronto Alessandro Greco, mitticcooo! No non mi disturbi affatto, chiamami pure quando vuoi! Ah, mi vuoi invitare sabato al tuo compleanno? No, non posso c’ho ’na telecronaca… Mi spiace. Oh ma tu chiamami pure quando vuoi eh?”. Riaggancia il telefono. “Mabbaffanculo va! Me pari un giovane che ha ingoiato un pensionato!”. 

      

      

Ecco, scuse ad Alessandro Greco a parte, Giampiero questa volgarità non l’ha mai praticata e ci teneva sempre a ricordarmelo: “La tua imitazione è molto divertente, ma io non sono così triviale”. Aveva ragione! Conoscendolo ho appreso che alla “Domenica sportiva” e a “90° minuto”, parole sue, “il meno preparato era sindaco de New York”. Mi diceva sempre scherzando: “Me devi dà l’otto pe’ mille, lavori grazie a me”. Aveva ragione da vendere! Lo devo ringraziare perché grazie a  lui, alla sua imitazione e a un suo cartonato molto più grande di me vinsi la timidezza e debuttai in video a “Quelli che il calcio”, grazie anche alla follia creativa di Simona Ventura: ero uno dei suoi autori, ma mi volle in video. Io però ero così timido che pretesi di parlare da dietro un cartonato di Galeazzi. Quindi in onda si vedeva Galeazzi, io facevo solo capolino ogni tanto uscendo da quella maschera che mi rassicurava.

    

Giampiero Galeazzi, quello vero, quello morto ieri a 75 anni, è stato il primo giornalista sportivo davvero competente che ha avuto il coraggio della versatilità, non solo all’interno del racconto sportivo: calcio, tennis e canottaggio senza steccati che dividessero una disciplina dall’altra, ma addirittura versatilità di genere. Non solo sport, ma anche intrattenimento pop con le domeniche pomeriggio di Mara Venier. Un maestro assoluto.