Contro Mastro Ciliegia
Johnny Depp e la farsa vittimaria
L'attrice Lola Glaudini ha accusato, sui media, Johnny Depp di averla aggredita con "abusi verbali" (sic) perché gli aveva fatto perdere la concentrazioone durante la lavorazione di un film nel 2001. Ci ha messo insomma 23 anni a offendersi
La riuscita non proprio da Oscar di Amber Heard quando decise di accusare a mezzo stampa l’ex marito Johnny Depp di violenze domestiche e quant’altro non deve avere insegnato niente a un sacco di gente. Ma siccome a Hollywood anche i sequel dei drammoni familiari si trasformano in farsa, ora Johnny Depp si ritrova alle prese con un’altra agguerrita accusatrice. L’attrice Lola Glaudini, il cui fondamentale contributo alla storia del cinema ci deve essere sfuggito, ha accusato l’attore di “abusi verbali”, qualsiasi cosa significhi, sul set di un film del 2001, Blow, in cui ebbe una particina. La cosa strabiliante (diciamo così per evitare altri “abusi verbali”) è la sua versione dei fatti (che Depp nega): lei avrebbe riso sul set ma su ordine del regista, e invece Depp imbufalito le avrebbe gridato cose tipo: “Chi c***o ti credi di essere?” e “stupida idiota”. Che del resto è il minimo che una star possa dire a una comparsa che gli ha fatto perdere la concentrazione. Ma la cosa ancor più strabiliante è la data: 2001. Si è mortalmente offesa 23 anni dopo: “La cosa mi colpì peggio di uno schiaffo”. Anche a non sapere che Depp, quando lo accusano, diventa una vera belva ma in tribunale, la cosa più ridicola di questo sequel è il paradigma vittimario quando è ridotto a farsa.
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