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Contro mastro ciliegia

Cosa è mafia e cosa no

Maurizio Crippa

La Cassazione che ha riconosciuto come associazione mafiosa il clan Casamonica è la stessa che in precedenza aveva liquidato come inesistente la narrazione mediatico-giudiziaria di "mafia capitale". Una distinzione cruciale. Bene per la giustizia, per Roma e per la giusta lotta alla criminalità

Menomale che abbiamo anche la corte di Cassazione più bella del mondo. Quella che ieri ha confermato una sentenza del 2021 contro “il gruppo criminale Casamonica”, ben noto a Roma e non solo, che configurava il clan “costituito da due gruppi familiari dediti ad usura, estorsioni, abusivo esercizio del credito, traffico di stupefacenti,” non solo come normale malavita, ma come “galassia” organizzata, dotata “di un indiscusso ‘prestigio criminale’” e di “costante interconnessione”. In una parola, hanno confermato per il clan l’accusa di mafia. Una buona notizia per Roma, che va di pari passo con un’altra precedente sentenza della Cassazione, sempre riguardante la città: quella in cui invece aveva definitivamente liquidato la narrazione di “mafia capitale, escludendo che i reati commessi dagli imputati fossero rubricabili come “associazione di tipo mafioso”, secondo le mirabolanti accuse della Procura. Quando è mafia è mafia, quando non lo è non lo è. Culla del diritto. 

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"