Una protesta dell'Unione degli universitari (Ansa)

Contro mastro ciliegia

Tendoni gonfiati. La retorica del “ci rubano il futuro” e la realtà

Maurizio Crippa

Per il responsabile dell’Unione degli universitari, i fuori sede “sono 700 mila in Italia, mentre i posti censiti sono solo 40 mila”. Una proporzione falsa e comunque inutile

Più si gonfia la bolla-variazione sul tema di “ci rubano il futuro” o “ultima generazione letto”, come volete chiamarla, più si apparecchiano foto di tende e titoli da rotocalco su tragici studenti senzatetto (ma la capofila milanese, quella del Poli, l’altra sera se n’è andata a casa perché era stanchina, come Beppe Grillo: ma vaff!) e più aumenta la confusione. Perché la retorica narrativa uccide l’informazione. Ad esempio il Corriere apre il taccuino e lascia dire a un Nicolò Piras, responsabile dell’Unione degli universitari (militante di Potere al Popolo) che i fuori sede “sono 700 mila in Italia, mentre i posti censiti sono solo 40 mila. Assurdo”.

Peccato non sia così. E che due-cronisti-due glielo lascino dire senza batter ciglio è il vero assurdo. 700 mila circa sono i fuori sede, i quali innanzitutto non sono tutti a distanze siderali (c’è chi fa il pendolare, sì). E in ogni caso il rapporto da fare non è tra 700 mila e i 40 mila circa posti a disposizione. Anche a livello europeo, il termine di riferimento è attorno al 30-40 per cento del totale. Il presidente della Conferenza dei rettori, citando alla Stampa dati del governo Draghi, stima un fabbisogno di 30 mila alloggi. Secondo altre fonti, ne servono 70 mila. Tanti, sì. Ma il Pnrr ne promette 60 mila. Tra l’emergenza e l’eccitazione dei cronisti c’è una bella differenza. Forse.

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"