Ansa

Contro mastro ciliegia

E una moratoria pannelliana sulla maternità surrogata?

Maurizio Crippa

Se gli scappati di casa che vogliono il "reato universale" sulla Gpa riflettessero, potrebbero proporre un modello "moratoria internazionale", come la supercazzola di Pannella sulla pena di morte: la pena capitale non è stata abolita, ma il dibattito è stato molto utile

Se Eugenia Roccella, che ad ogni modo sa di che parla, ma soprattutto quegli scappati di casa dei suoi sodali di governo ci ragionassero un attimo, la pianterebbero con quest’idea assurda di trasformare la Gpa, gestazione per altri, in un reato universale che non può esistere, una roba che manda ai matti Riccardo Magi. Non solo perché sono i singoli Stati a legiferare, ma anche perché, come dicono i fact-checker, per reati che prevedono pene basse applicazioni erga omnes non si possono fare. Però potrebbero provare con una moratoria internazionale, il modello supercazzola che Pannella inventò contro la pena di morte. Anche la pena di morte non poteva diventare reato “universale”, e infatti ancora non lo è: le esecuzioni vanno avanti, dall’America alla Cina all’Iran. Diranno che no, la moratoria era stata votata dall’Onu, e sai che roba: il solito pour-parler, appunto. Però ha avuto un successo di idee, e persino di universalistico messaggio, almeno dove la pena di morte era già vietata. Ma il dibattito, quello sì. Nel mondo gli stati che ora ammettono la Gpa sono una ventina, meno degli astenuti sulla moratoria. Agitare un po’ le idee, “ehi, pensiamoci un attimo”, potrebbe essere utile. Del resto anche Magi, che va ai matti per il reato, ha detto che su una regolamentazione sarebbe d’accordo.

  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"