contro mastro ciliegia

La brutta soap opera Messina Denaro

Maurizio Crippa

C'era puzza di telenovela da subito, ma dopo due settimane la stampa (o gli inquirenti?) stanno già raschiando il fondo del barile. Solo ieri due amanti: la nuova e la vecchia, indagata di nuovo. Ma chissenefrega di amanti, Viagra e vestiti da gagà?

Fin dall’inizio, dall’outfit divenuto di #tendenza, dal gelataio e dalle pillole blu (conteranno come prova più delle bombe?), altro che Trattativa, si è sentita puzza di soap opera. Senza nemmeno l’estro delle serie su El Chapo. Ma adesso, dopo due sole settimane, i giornali stanno già raschiando il fondo del barile. E Dio non voglia anche gli investigatori. Dopo l’auto comprata senza usare il Pos, dopo che ci sono più covi che case in tutto il paese, i poster del Padrino e i vestiti da gagà, il titolo di ieri era: “L’amante segreta di Messina Denaro: ‘Ci siamo visti, non sapevo fosse lui’”. Superato sui siti, ma solo in serata, dalla nuova puntata: “Perquisita la casa di Maria Mesi, storica amante di Messina Denaro: è indagata”.  Quindi le amanti sono almeno due, buttate lì per il bulimico pubblico del pomeriggio televisivo. Ma a chi mai dovrebbe fregare, ai fini della mafia, se l’amante (nuova) andava a casa sua e adesso invece va spontaneamente in questura “dopo essersi resa conto”? (“Signora, lei è una donna molto distratta”, cantava Faber). Invece la “ex amante del boss” era già stata arrestata nel 2000 e condannata per favoreggiamento aggravato, ma la Cassazione annullò l’aggravante, con cedendo “il rapporto sentimentale”. Ecco, di tutto questo, della soap, del boss e delle sue amanti, chissenefrega?

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"