contro mastro ciliegia

Scambio di prigionieri? Gli eroi non sono in vendita

Maurizio Crippa

I russi dileggiano il soldato Aiden Aslin e il suo commilitone, sempre inglese. Li chiamano mercenari e tentano di renderli zimbelli. Ora vogliono scambiarli per l’oligarca Medvedchuk

Lo avevamo lasciato senza più cibo né munizioni, lo avevamo lasciato come in un lungo addio, nell’inferno di Mariupol. E lo avevamo salutato come si salutano gli eroi. Gli eroi non per caso, ma quelli “che se la vanno a cercare” perché non si tirano indietro. Invece lo abbiamo ritrovato vivo, e maltrattato, nella tv della propaganda feroce di Putin (e fuori ogni convenzione, questo va da sé), il nostro eroe Aiden Aslin, del Nottinghamshire, marine dell’esercito di Kyiv. Assieme a un compagno, Shaun Pinner si chiama, del Bedfordshire, un altro che combatteva in Ucraina come volontario.

 

Trasformare gli eroi in zimbelli da propaganda, in “prove viventi del coinvolgimento di potenze straniere”, è il gioco preferito dei tiranni. Da due giorni li mostrano su tutti i canali, come alla fiera, e li chiamano con disprezzo “mercenari”. Sono soldati volontari, invece, e Pinner vive da quattro anni nel paese, con sua moglie. “Sono pronto a difendere la mia famiglia e la mia città adottiva”, aveva detto al Mail. Per irrisione, per scherno crudele, i russi propongono uno scambio di prigionieri con l’oligarca Medvedchuk, arrestato a Kyiv. Ma gli eroi non sono in vendita.

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"