contro mastro ciliegia

Saviano nella "Nebbia"

Maurizio Crippa

Ascolteremo il podcast sulla tragica storia d'Italia di Giovanni Bianconi e Alessandra Coppola per il Corriere. Soprattutto per sincerarci che Saviano abbia capito male

Ascolteremo con interesse il podcast “Nebbia”, prodotto dal Corriere, perché parla di storie tragiche d’Italia e perché Giovanni Bianconi è una gran firma, qui in coppia con Alessandra Coppola. Ma soprattutto per sincerarci che Roberto Saviano abbia ascoltato male, qua e là, e ne abbia riportato in modo inesatto, scrivendone ieri in prima pagina. Non è tanto che, nel suo consueto stile da predicatore del sudovest, della puntata su Piazza Fontana scriva che “esplode sui timpani”, immagine tremenda ma siamo pronti a perdonarla. No, è che Saviano scrive che “Nebbia” “racconta come la violenza neofascista in questo paese sia stata profondamente egemone”, ed è un giudizio che speriamo di rettificare con le nostre orecchie. Più ancora, scrive che la puntata su Moro “è esplicativa del metodo utilizzato: mettere in relazione le diverse teorie”. Cioè sullo stesso piano che “i brigatisti non potevano aver fatto da soli”, o invece sì (ma è solo la seconda istanza) e infine “la posizione, alternativa alle prime due, per cui i brigatisti, pur agendo da soli, siano stati in qualche modo giocati dall’esterno”. Ma questa è fiction, e allora avvertiteci: le Br erano rosse, l’atto di terrorismo politicamente “egemone” in Italia è stato rosso. Forse Saviano abbia ascoltato male. 

  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"