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Contro mastro ciliegia

Mozziconi di libertà. La Nuova Zelanda vuole vietare le sigarette ai ragazzi

Maurizio Crippa

Il governo di Wellington vuole impedire l'acquisto di tabacco per tutti i nati dopo il 2008, con tanto di smoke pass. Occhio all'effetto boomerang del proibizionismo

In attesa che le nostre autorevoli fonti (di salvezza) in Europa smentiscano, dopo il presunto divieto di bere vino, anche quello di vendere la propria stamberga se non è ecofriendly, c’è un’altra follia del correttismo salutista e autoritario che dovrebbe spaventare. Anche se grazie al Cielo la Nuova Zelanda è ben lontana e anche a essere non, o ex, fumatori. Il governo di laggiù vuole impedire per legge ai giovani di cominciare a fumare (sigarette: il resto non si sa, sembra che faccia bene). E sarà vietato acquistare sigarette e tabacco per tutti i nati dopo il 2008. Mai una volta nella vita, mai na’ gioia (chissà se mai un joint).

 

Sconsigliare il fumo da tabacco è un’iniziativa legittima per un governo e anche utile, ma mettere addirittura un green pass? Trasformare in un reato la marachella di comprare un pacchetto (da dieci!) e anche solo chiedere a un vecchio tabagista in stazione “c’hai una siga?” è una forzatura moralista che avrebbe lasciato perplesso anche Calvino. Ma soprattutto, come direbbe Cappato: chi ci assicura che il proibizionismo non farà crescere la voglia di trasgressione, e addirittura il contrabbando e il mercato nero? Nasceranno le tabamafie? Chi può dirlo. Ma come dicevano i napoletani con Maradona: guaglio’, che vi siete persi.

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"