Contro Mastro Ciliegia

La spiritata di Pontassieve è nulla. Breve antologia

Maurizio Crippa

Il mondo dell’informazione-barra-politica è pieno zeppo di gente “in stato di alterazione”, anche molto peggio della ragazza che ha strappato la camicia a Salvini

Gli ha gridato “io ti maledico” e con occhi spiritati gli ha strappato la camicia, e poco male, e il rosario che gli aveva regalato un parroco (e tu pensa), e a quello ci teneva molto. La Digos l’ha subito fermata e identificata, e ha confermato che era “in stato di alterazione”. E alterazione oppure no, ma purtroppo può capitare anche questo nella vita, è davvero una brutta cosa se Matteo Salvini viene aggredito durante un comizio a Pontassieve. Ora aspettiamo che qualcuno – che so? magari Rula Jebreal, magari padre Zanotelli – scandisca con la stessa foga riservata a Colleferro “ecco cosa succede quando si semina odio contro Salvini”, come appunto i due fini intellettuali hanno detto a proposito del povero Willy massacrato dai palestrati da corte marziale. Questo detto, seminare l’odio o quanto meno la rissa verbale è da tempo il grande male nazionale, e l’effetto è sempre quello. Ma si vorrebbe qui pacatamente anche notare che il mondo dell’informazione-barra-politica è pieno zeppo di gente “in stato di alterazione”, anche molto peggio della spiritata di Pontassieve. Di solito viaggiano a coppie. C’è Gad Lerner che copre di contumelie Beppe Grillo perché ha dato uno spintone a un cronista, manco fosse un poliziotto di Trump. C’è Vittorio Feltri che con grande eleganza dice che CdB “ha fatto la pipì fuori dal vaso”. C’è Roberto Saviano che grida al Pd “andate a cagare voi e le vostre bugie”. Poi parlateci di Pontassieve, per favore.

 

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"