I gemelli dell'autogol

Maurizio Crippa

Che Saviano alla fine finisse per risultare uno dei migliori alleati di Salvini, lo si sospettava da tempo. L'occasione è stata l'incendio di Notre-Dame

Che Saviano alla fine finisse per risultare uno dei migliori alleati di Salvini, lo si sospettava da tempo. Più che l’attrazione degli opposti, è che i gemelli diversi alla fine li riconosci dalla voce, dalla postura, da come storcono la bocca. E soprattutto perché a questi due gli piace proprio spararla grossa, e sempre alla viva il parroco, diciamo.

 

Ieri Saviano ha voluto sparare come fosse un idrante su Notre-Dame: “Con Notre-Dame a bruciare non è stata l’Europa. L’Europa è in fiamme? No. Credo piuttosto che l’Europa sia annegata nel Mediterraneo. L’Europa è terra di Diritto, la sua cattedrale più imponente e più preziosa è il Diritto e si sta inabissando da molto tempo”. Che va bene, piangere per i gargoyle e non per i migranti è brutto, ma il punto è: che cazzo c’entra? E a chi fa comodo? Fa comodo al gemello diverso, quello che non avendo altro di serio da fare agita la propaganda, e adesso ha la scusa delle fake minacce libiche sulla nuova ondata di terroristi travestiti da profughi. E così, zac, via un’altra fake direttiva per chiudere i porti. Roba che s’è innervosita pure, e parecchio, la ministra Trenta, che starebbe alla Difesa, e soprattutto i militari. “Una vera e propria ingerenza senza precedenti nella recente storia della Repubblica”, hanno fatto sapere: il ministro col chiavistello “vìola ogni principio, ogni protocollo e costituisce una forma di pressione impropria”. E soprattutto non serve a niente, l’invasione non c’è, lo dicono tutti quelli che sanno contare i migranti in possibile partenza. Ditelo anche a Saviano.

  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"