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Rilassatevi, ora

Maurizio Crippa

La domenica elettorale per alcuni è stata come essere Napoleone ad Austerlitz, ma per tanti altri no

La domenica elettorale per alcuni è stata come essere Napoleone ad Austerlitz, seppure a loro sarebbe andata bene pure “ad Auschwitz”. Ma per tanti altri no. C’è stato ad esempio il record dei ministri trombati, dei presidenti della Repubblica che dimenticano la carta d’identità, ci sono stati – e qui c’è niente da ridere – persino tre anziani morti nel seggio: il sospetto è che sia stata colpa di quel demenziale tassello e delle ore di coda che ha provocato. Rosatellum colposo, come minimo. Per non dire poi di quelli che si sono sentiti morire dentro (“non si può morire dentro” vale solo se non sei di Noi con l’Italia) la sera, guardando Mentana. Ma siccome l’informazione è anche contribuire a diffondere tranquillità e ottimismo, vogliamo rassicurarvi. In data 5 marzo è giunto nelle redazione un dispaccio. Diceva più o meno “abbiamo lanciato un servizio che può aiutare milioni di persone che soffrono di ansia e attacchi di panico ma si vergognano o non hanno i mezzi e le risorse per rivolgersi ad uno specialista”. In pratica, tutto il Pd. La ditta non la diciamo, non ci piace la réclame. Ma il succo è che fanno un aiuto psicologico online, li puoi contattare ogni momento, anche dal seggio, senza impegno, mica sono la piattaforma Rousseau. Ma gli “farebbe piacere se volesse (lei, il giornalista, ndr) diffondere il verbo”. Dove la parola che a me mi ha ridato la fede in Dio è questa: “Il verbo”. Ma chissà se funziona, ormai non fa più effetto niente, manco le femen al Cav.

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"